Sono trascorsi più di sei anni da quel giorno in cui venne arrestato con un’accusa infamante. Quella di essere d’accordo con i suoi colleghi nel truccare il verbale delle multe. Automobilisti sanzionati per poi trattenere per sé parte dei soldi. Oggi per Christian Festa è arrivata una notizia importantissima. Perché dopo l’assoluzione lo Stato italiano ha deciso che dovrà anche essere risarcito per quei 13 giorni di ingiusta detenzione fatti a San Vittore. Carcere dal quale si esce con traumi perenni. Impossibile quantificare quanto gli spetta. Ma il danno è stato enorme.
“Christian esce da questa vicenda a testa altissima – ha detto il suo avvocato Roberto Grittini – Il riconoscimento dell’ingiusta detenzione è la prova definitiva che, in quella vicenda, non aveva nulla a che fare”. Festa all’epoca era agente della Polizia locale ad Arconate. Era anche vigile del fuoco volontario. Poi, di colpo, tutto è crollato. L’arresto e il carcere. Il suo nome su tutti i giornali, le televisioni che ne parlano. Un colpo durissimo. Oggi è un uomo rinato. “Faccio il rappresentante di lavoro – dice – e sono tornato ad essere un vigile del fuoco, presto servizio nel distaccamento di Magenta. Sono stato decretato funzionario tecnico anti incendio volontario e sono in attesa del corso. Ma, soprattutto, sono felicissimo per il fatto che sia stata riconosciuta la mia detenzione come ingiusta e, quindi, da risarcire. Fin dal primo secondo mi sono dichiarato innocente e completamente estraneo ai fatti”.
Christian Festa ricorda il periodo immediatamente successivo alla scarcerazione. Tantissimi i problemi perché la tua vita cambia, inevitabilmente in peggio. La casa riempita di giornali che ti additano come delinquente da una parte e la coscienza pulita dall’altra. “Non si può privare una persona del bene più grande che possiede, ovvero la libertà – conclude – Non c’è cifra che possa ripagare anche soltanto 13 giorni di carcere. Però ho trovato la forza per andare avanti consapevole di non avere nulla da temere. Oggi ho una bellissima bambina piccola e sono felice. Una constatazione bisogna però farla. E’ brutto sapere che la giustizia italiana può commettere errori come questo”.