CUGGIONO – Anziché rimanere in casa ad assistere mestamente alla grande rappresentazione di Sanremo, un folto gruppo di amatori ha partecipato alla presentazione del libro di Gabriele Pagani, con il quale ha interloquito il noto storico Mario Comincini di Abbiategrasso. Peccato che tali storie interessassero più Milano che la provincia, per cui non abbiamo saputo più di tanto sui fossi della ‘Cerca’ e del ‘Panperduto’ che segnano il territorio dell’Altomilanese da almeno un millennio.
L’intramontabile Oreste Magni ha introdotto la serata.
“I fontanili sono gli antesignani dei Navigli e dei Canali – ha detto l’autore – e Milano nell’antichità aveva l’Olona che lo attraversava, il fontanile Nirone e altri due Navigli (per fiume si intendeva anche un sistema integrato di fontanili). Comunque, il corso d’acqua milanese d’eccellenza è l’Olona, deviato a Rho verso la città all’epoca di Federico Barbarossa, probabilmente per questioni difensive.
Il salto di qualità si ebbe con lo scavo del Naviglio Grande ad opera dei milanesi che ha seguito, ma non si è sovrapposto alla traccia del ‘Ticinello’ (fossato difensivo fino al XIII secolo), che delimitava il territorio della ghibellina Pavia da quello di Milano (ancora oggi ad Abbiategrasso il Naviglio Grande gira per Milano, ma un ramo, l’antico Ticinello, prosegue per Pavia).
Una disquisizione è avvenuta sulle origini della conca. Non è vero che l’abbia inventata Leonardo, ma esisteva già cinquant’anni prima che arrivasse a Milano (la conca di Varenna, prima al mondo, è del 1439!). Fu l’abate di Morimondo, Fumagalli, che per primo ne parlò nei suo scritti, ma la ‘fake news’ continua da due secoli ad essere tramandata.
Fu proprio l’introduzione della conca che diede il la alla tracciatura di una serie di Navigli tra cui anche quelli ‘personali’ del Duca – ha detto Comincini “che diventato troppo grasso non riusciva più a spostarsi con il cavallo e si fece costruire dei Navigli per arrivare, via acqua, alle sue residenze”.