MILANO – Bene ha fatto il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, questa volta nel ruolo di presidente emerito di ISPI-Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, nel presentare Paolo Gentiloni, presidente del Consiglio, a ricordarne il casato e l’educazione (è l’erede di una famiglia patrizia) in un’epoca nella quale la volgarità e la prepotenza sono diventati anche in politica status symbol, oltre a sottolinearne la valenza di statista.
A Paolo Gentiloni è stato conferito il Premio annuale dell’ISPI, destinato a personalità che hanno contribuito a rafforzare l’immagine dell’Italia nel mondo. La cerimonia, in sale stracolme di rappresentanti delle istituzioni e di personalità del mondo culturale, economico e politico, tra le quali il presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici – è stata aperta dal Presidente dell’ISPI Giampiero Massolo e da Giorgio Napolitano, primo vincitore del premio nel 2013, che ha ricordato anche la figura dell’ambasciatore Boris Biancheri, cui il premio è dedicato. Nelle precedenti edizioni il premio era stato assegnato a Enrico Letta (2014), Federica Mogherini (2015), Filippo Grandi (2016) ed Emma Bonino (2017).
“Paolo Gentiloni – ha aggiunto Napolitano – è divenuto punto essenziale di riferimento per il futuro prossimo e non solo nel breve periodo della governabilità e della stabilità politica dell’Italia conquistando una limpida e motivata fiducia tra gli italiani e nelle relazioni internazionali: ed ha coerentemente concentrato sull’Europa le sue energie. Tra i pregi del premier, secondo Napolitano, “un’attitudine all’ascolto e al dialogo” e uno “spirito di ricerca senza preclusioni”. Un fuoriclasse nel panorama non luminoso della nostra politica.
La lectio magistralis di Gentiloni si è soffermata sulla politica estera italiana del 2017 e sulle priorità per il 2018, sottolineando il ruolo del nostro paese come “broker” e “catalizzatore” del dialogo nel contesto internazionale, emerso anche attraverso appuntamenti di particolare rilievo, come le celebrazioni per il 60° Anniversario dei Trattati di Roma, la Presidenza del G7 e, non ultimi, i Mediterranean Dialogues organizzati dal Ministero degli Affari Esteri e dall’ISPI. Il Mediterraneo è infatti secondo Gentiloni al centro dei nostri interessi. “Facendo uno sforzo diplomatico e intellettuale sul Mediterraneo lavoriamo per tessere una rete di maggiore dialogo e stabilità nella regione… Proprio perché siamo gelosi, entusiasti della nostra identità e delle nostre radici nazionali, vogliamo proiettarle in un mondo fatto di libero commercio, di dialogo, di pace e di stabilità internazionali.”
Foto:
– Paolo Gentiloni, Giorgio Gori e Achille Colombo Clerici