Capolavoro dello Squalo dello Stretto, che attacca sull’ultima salita, il Poggio, prima della tanto agoniata passarella di Sanremo. Completano il podio Caleb Ewan (Mitchelton-Scott) e Arnaud Dèmare (Groupama FDJ). Questa Milano-Sanremo inizia nel segno del tricolore italiano e,dopo pochi km, vede un manipolo di 9 uomini, tra i quali compaiono Mirco Maestri e Lorenzo Rota (Bardiani), Matteo Bono (UAE) e l’ultima Maglia Arancione alla Tirreno-Adriatico Jacopo Mosca (Willier Selle Italia), prendere un certo margine (anche 6’22” di vantaggio). Nel gruppo, molto attivo Arnaud Dèmare, su cui vige un attento Peter Sagan, giunto solamente sesto al traguardo. La fuga, tuttavia, viene annullata dall’azione proprio dalla squadra del campione del mondo, di cui ne fa le spese uno spento Marcel Kittel, che si stacca dopo i primi colli. Una gara, comunque, caratterizzata da molte cadute che hanno coinvolto corridori favoriti per la vittoria finale, quali Cavendish ( che centra in pieno uno sparti traffico nella lotteria per imboccare nelle prime posizioni la salita finale) e Alaphillipe, costretto a mettere la mano nei raggi della ruota della bicicletta di un corridore a lui avanti per evitare di mettere il piede a terra. Da qui non accade nulla, fino alla strepitosa tattica della Bahrain-Merida. La formazione di Nibali schiera in testa al plotone Matej Mohoric e l’onnipresente Franco Pellizzotti a fare l’andatura. Sul Poggio si scatena, poi, la fame dello Squalo, che, prima, segue il campione lettone Krists Neilands, staccandolo, in seguito, sul tratto più duro. Gli ultimi cinque chilometri sono tutti da vivere: dagli inseguitori si sgancia Matteo Trentin; l’ex Quick-Step Floors non riesce, però, a chiudere lo strappo. Nella discesa finale va per le terre anche Andrè Greipel. Il messinese conquista la sua seconda Classica stagionale, dopo il successo al Giro di Lombardia.