Non si è ancora chiusa l’odissea di Isabella Miramonti di Buscate e dei suoi tre figli. L’abitazione dell’Aler che si era finalmente liberata non la può ancora occupare perché non è ancora arrivata la comunicazione ufficiale che le consentirebbe di entrare in casa. Un’abitazione tanto sognata, quanto difficile da ottenere. Ottenuta regolarmente un paio di anni fa, ma sottratta da una famiglia abusiva. Sembrava che tutto si fosse finalmente risolto, invece gli intoppi burocratici sono dietro l’angolo e, al momento, Isabella e i suoi figli, una ragazza di 19 anni e due piccoli di 10 e 6 anni, sono costretti a farsi ospitare da parenti.
“Non ci hanno detto ancore niente di ufficiale – ha detto – soltanto che la famiglia di abusivi che prima occupava quella cosa dovrà liberarla anche degli effetti personali. Finché questo non avverrà noi non potremo entrare”. Sembra una cosa da poco, invece la vicenda si sta tirando per le lunghe. Pochi giorni fa un fatto di cronaca che aveva coinvolto gli stessi abusivi che occupavano l’appartamento di via Pietro Micca a Buscate aveva fatto sperare che tutto potesse risolversi nel giro di pochi giorni. L’appartamento si era, finalmente, liberato, ed era diventato così abitabile da chi ne aveva diritto. “Nessuno si è fatto vivo – continua Isabella Miramonti – Dall’Aler non è arrivata nessuna comunicazione, quanto meno sui tempi. A questo punto non me la sento certo di fare proteste perché spero che tutto si risolva nel giro di pochi giorni, ma non possiamo più essere sicuri di niente”.
Oggi stesso la donna tornerà dal sindaco in Comune a Buscate per capire se ci sono notizie certe. Tutto quello che vorrebbe è una data sicura, in modo da poter programmare i prossimi giorni in tranquillità. Invece non c’è nulla di sicuro, nemmeno sulla data. “Ho la speranza che tutto si possa risolvere entro questa settimana – conclude – Ma, a questo punto, la vedo molto dura. Auspico finalmente di poter entrare nella casa che ci spetta. Lo spero prima di tutto per i miei figli che se lo meritano, dopo tanti sacrifici”.