Ha trovato la sua identità all’isola di Budelli. E’ capitato per caso in uno dei paradisi di questo mondo all’isola della Maddalena e non se ne più andato. Come si suol dire è capitato al posto giusto al momento giusto, proprio mentre se ne stava andando il custode. Ben 29 anni fa, ormai. In questi giorni si trova a Magenta perché amico del primario di Medicina, il dottor Nicola Mumoli, per sottoporsi ad alcuni accertamenti. “Ho sempre cercato di comunicare la bellezza – racconta – Per un pezzo ne godevo solo io, ma mi sono accorto che così facendo ero egoista. Allora ho cominciato a fare foto, postando tutto quello che vedo quotidianamente, sui social. La bellezza salverà il mondo e io cerco di comunicare questa bellezza”. L’arcipelago della Maddalena è uno dei posti più belli al mondo, un luogo meraviglioso della Sardegna. Mauro Morandi in questi anni è stato intervistato da numerose televisioni, anche straniere, compresa la CNN. Perché la sua storia incuriosisce. Oggi mette foto in google maps. “Da alcuni mesi le mie foto hanno avuto tantissime visualizzazioni – aggiunge – Da tutto il mondo mi arrivano messaggi dai posti più sperduti. Una ragazza dal Canada che vive in un’isola da sola, come me, mi ha mandato due foto in cui si vede del miglio sulla sua mano e un uccellino che beccava, sullo sfondo c’era la sua casetta immersa nella neve. Un luogo molto più isolato e pericoloso del mio. Io non ci andrei mai in quel posto perché odio il freddo. Qui, salvo che per alcuni brevi periodi in inverno, si sta benissimo”. A breve arriveranno i turisti. Si va da aprile a settembre. Mauro non vuole che le foto siano solo una rappresentazione del mondo. Devono trasmettere emozioni intense. Ma cosa vuol dire oggi rispettare l’ambiente? “Pensa allo stupratore – commenta – E’ colui che vede una bella ragazza esternamente e desidera possederla. Chi ama, invece, vede in quella stessa ragazza anche la sua bellezza interiore e allora la rispetta. C’è una differenza importante. L’uomo stupra la natura quando non riesce a vederla internamente”. Anche da noi c’è tantissimo da vedere e spesso non viene rispettato. “Bisogna comunicare la bellezza anche nelle piccole cose, – continua – per esempio nell’ala di una farfalla”. Riesce a vedere del bello nelle nostre città? “No – conclude – Secondo me la bellezza è stata consumata. Il consumo è avvenuto per denaro. Mi sentirei di dare un consiglio. Spendete di meno, non è nell’oggetto la soddisfazione. Ma nella ricerca di se stessi. A volte mi dicono che ho avuto coraggio a fare una scelta di vita come questa. Io rispondo che avete più coraggio voi a rimanere nelle grandi città”.
L’eremita di Budelli all’ospedale di Magenta: “Cerco di comunicare la bellezza” (VIDEO)
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