Con quella che fu la Via del Convento (oggi Via Volta) si conclude la nostra ‘Storia delle Vie’ che cercheremo di tramandare visto che si tratta di un lavoro di ricerca durato vent’anni.
155 – VOLONTARI DEL SANGUE
Da Via XXV aprile 1945 alla campagna al tempo della denominazione (1960 circa). Adesso è un’arteria importante del Belvedere, il quartiere sorto alla fine del XX secolo nella parte alta del territorio, in un particolare momento di espansione del paese. A proposito della denominazione della Via, la sezione Avis fu fondata nel 1951 e, in occasione del 60° anniversario, presso il civico cimitero è stato inaugurato – il 19 giugno 2011 – un monumento celebrativo.
156 – VOLTA ALESSANDRO (già Via del Convento)
Attualmente l’arteria collega la Via Roma a Via Milano (circonvallazione), ma anticamente non esisteva il secondo tratto nord-ovest, per cui la Via proseguiva a sinistra lungo Via Monteruzzo e a destra con la contrada Fredda. Lo storico tratto di strada che si staccava dall’attuale Via Roma era denominato – ancora nella seconda metà dell’Ottocento – ‘Via al Convento’, una scritta come si può ancora oggi decifrare sul frontale di ingresso in Via Volta di casa Barozza-Vezzani.
Della storia del convento degli Agostiniani Scalzi abbiamo già ampiamente scritto in quanto l’Archivio di Stato, Fondo Religione, conserva tutti i documenti della soppressione avvenuta nel 1807. Qui ricordiamo solamente che l’antico insediamento religioso (chiesa e convento) sorse al tempi della Controriforma cattolica d’inizio Seicento, per volontà testamentaria del cardinale Flaminio Piatti (Turbigo 1550-Roma 1613) e divenne il centro religioso del Turbigh in giò. La chiesa raccolse, al suo interno, le anime morte degli abitanti di ‘Turbigo Inferiore’, mentre nei locali cantinati c’erano il pozzo e la ghiacciaia per la conservazione degli alimenti.
Una ventina di anni fa il signor Giuseppe Noè (classe 1923) ci raccontò che suo padre aveva riparato il pozzo che si trovava nei pressi dell’attuale panchina di pietra addossata alla parete nord della chiesa. Ci disse di aver parlato con due persone che avevano percorso il tunnel che collegava la chiesa al castello. Non sapremo mai con certezza se esisteva veramente tale famigerato tunnel, che fu probabilmente demolito in occasione della costruzione dell’impianto fognario avvenuta un secolo fa. Certamente, però, esistevano dei pozzi in Via Fredda, che avrebbero potuto essere bocche d’aria dell’ipotetico tunnel.
FOTO l’inizio della Via Volta è segnato da un’edicola sacra di antica memoria