Incontriamo per caso Alberto, ci incuriosiamo per la sua attrezzatura, gli chiediamo cosa sta facendo, ci racconta la sua passione. Due secondi dopo gli chiedo ti va di darmi qualche foto e raccontarci un po’ di te. Della tua passione che poi per mancanza di tempo, ma da sempre è la mia passione, la fotografia.
Ecco il racconto di Alberto e della sua passione, fare foto ancora con la “vecchia” Pellicola:
Le cose belle accadono a chi sa aspettare. Quando scattiamo a pellicola non possiamo vedere subito la foto sul retro della camera, dobbiamo aspettare finché finiamo il rullino e lo portiamo a sviluppare. Se “l’attesa del piacere è essa stessa piacere” è facile capire quanto la cosa sia emozionante.
Mi chiamo Alberto Calpagnano, ho incominciato a scattare usando macchine a pellicola e a sperimentare quando sono entrato a far parte di una Community chiamata Lomography.
Lomography è una comunità globalmente attiva dedicata alla fotografia analogica, sperimentale e creativa. Promuove la fotografia in quanto approccio creativo alla comunicazione e alla comprensione del mondo.
Ho comprato la mia prima macchina a pellicola, una Diana F con pellicola 120 mm, molto semplice da usare, è sufficiente conoscere qualche principio base sulla fotografia e il gioco è fatto. Le possibilità creative sono infinite, ad esempio è possibile eseguire delle doppie esposizioni, cioè scattare due o più volte sulla stessa foto senza mandare avanti la pellicola, creando così una sovrapposizione di immagini davvero unica.
È bello essere liberi di puntare e scattare senza preoccuparsi di mille impostazioni, non ci sono limiti alla creatività e il risultato potrebbe essere inaspettato.
Con un mio caro amico, Aronne, ci divertiamo a pensare che una volta composta l’immagine ed effettuato lo scatto la pellicola penserà a fare la sua magia, producendo così un risultato singolare.
Da qui è nata la mia passione per la pellicola, ho incominciato a sperimentare comprando altre macchine analogiche, come la Holga 120mm, Canon A1, Canon T70, LOMO LC-A o la Canon EF-M, macchine con pellicola 35 mm. Ormai è diventato anche un pretesto per collezionarle.
Ho acquistato anche lenti artistiche come la New Petzval 85 mm f2.2 o Vintage come la lente Zenit Helios 44-2 f2.0, che utilizzo anche su macchine digitali. Grazie a queste lenti, ottime per la ritrattistica, si può ottenere un effetto sfuocato davvero interessante dietro al soggetto.
Ho incominciato anche a sperimentare con varie pellicole, provando ad alterarle appositamente, ad esempio immergendole in acqua calda e limone o invertendo il processo di sviluppo, ottenendo colori molto saturi, toni carichi con riflessi bluastri o giallognoli, colori che fanno pensare di aver scattato in un’altra era o addirittura su un altro pianeta; risultati affascinanti e inaspettati.
Ad oggi scattare a pellicola è una cosa che permette di esprime al massimo la propria creatività senza bisogno di nessuna post produzione.
Sono in continua ricerca dello scatto non perfetto ma interessante e soprattutto non convenzionale, senza mai riuscire a saziarmi.
Le foto dell’articolo sono tutte di Alberto Calpagnano.