Nella storica sede del PD magentino, in viale Piemonte si è svolto l’incontro tra alcuni rappresentanti della Comunità islamica e gli esponenti di punta del partito, presente anche Silvia Minardi, capogruppo di Progetto Magenta. L’incontro è stato richiesto dai Musulmani per avere il sostegno del partito di opposizione magentino nella procedura di ottenimento di un luogo di culto dove poter pregare. Il loro portavoce Ayub, ha dichiarato di voler fare chiarezza sull’incontro svoltosi in Comune a luglio, tra la Sindaca Chiara Calati, il Vicesindaco Simone Gelli, le autorità di Pubblica Sicurezza e i rappresentanti islamici: “Nell’incontro la Sindaca ha risposto negativamente ad ogni nostra richiesta, riguardante un luogo di culto in città, dicendo che non poteva fare niente, perchè la colpa era della passata Amministrazione, quindi del PD, che non aveva completato le procedure per mettere a bando l’area, già identificata nel PGT e destinata a luogo di culto“. Ayub ha proseguito:” Pare che manchino le risorse economiche necessarie per la variante urbanistica, (circa 200.000 euro) ma noi siamo disposti a coprire interamente la spesa, anche se non abbiamo la certezza di essere gli assegnatari del bando.“
Lara Cuzzocrea, segretaria del PD magentino, ed Enzo Salvaggio, ex Assessore all’urbanistica, hanno sottolineato che c’è una mancanza da parte dell’Amministrazione nei confronti di tutti i gruppi religiosi, non solo Islamici, facendo riferimento alla mancata concessione della tensostruttura di piazza mercato per la Messa domenicale della festa di S.Rocco: “La politica si deve attivare quando viene a mancare qualcosa per l’intera Comunità“, citando l’art.19 della Costituzione sulla libertà di culto.
Salvaggio ha ripercorso le tappe che hanno portato la scorsa Amministrazione alla stesura del PGT, nel quale era stata individuata un’area in zona Tobagi con destinazione luogo di culto e la LR 12/2005 che regola il piano delle attrezzature religiose ( art.70/71/72), che prevedeva, per la nuova apertura di uno spazio religioso, un referendum locale, una consulta in Regione, un numero congruo di fedeli e il posizionamento di telecamere all’ingresso del luogo di culto collegate con le forze di PS. Nel 2016 è intervenuta la Corte Costituzionale a modificare le regole del Piano per le attrezzature religiose. A Magenta nel 2015 si era già iniziato a modificare il PGT e, anche dietro a una richiesta di un luogo di culto da parte della Comunità Evangelica, si era individuata l’area di via Tobagi da destinare allo scopo e da assegnare con un bando alla confessione religiosa che fosse stata ritenuta più idonea.
Il problema è sorto quando, dopo l’avvenuta chiusura ed approvazione del PGT a inizio febbraio 2017, venne emessa una Circolare Regionale che diceva che il Piano delle attrezzature religiose è subordinato alla modifica integrale del PGT, che non era più possibile attuare, perchè nel frattempo sono arrivate le elezioni e il cambio ai vertici dell’Amministrazione.
Così Salvaggio: “Si dice che non ci sono soldi per la variante urbanistica, ma sappiamo con certezza che sono appena stati accantonati 15.000 euro, i quali si aggiungono ai 35.000 già in conto capitale. Le spese sarebbero coperte da soldi provenienti dal settore edilizia e la Comunità islamica ha più volte dichiarato di voler offrire al Comune 200/300.000 euro, senza nulla pretendere per il bando: quindi i soldi per fare la modifica al PGT ci sono. Secondo noi c’è una non volontà a procedere da parte dell’Amministrazione, ma chi è interessato deve comunque chiedere.“
Ha poi preso la parola Munib, altro esponente musulmano:”La comunità islamica in questo periodo ha sofferto 2 volte: per la mancata concessione a noi di un luogo di preghiera e per il divieto di concedere la tensostruttura ai Cattolici per la Messa. A questo proposito, tengo a precisare che noi Musulmani magentini, non abbiamo mai chiesto al Comune l’utilizzo, anche temporaneo di tale spazio. La maggior parte di noi risiede in media a Magenta da più di 15 anni e mai siamo stati coinvolti in episodi contrari all’ordine pubblico. Alcuni di noi, da circa 1anno, andavano a pregare, su invito di confratelli amici, alla ex Vincenziana; quando è arrivato il divieto non ci siamo andati più, ma siamo rimasti senza un luogo”.
Prosegue Ayub: “Io sono residente a Magenta da 22 anni, lavoro qui e pago le tasse, anche quelle comunali, mi sono sentito dire da agenti di PS di andare a pregare a Trecate, ma la mia città è questa… Mi è stato anche detto, dal Vicesindaco e dal Maresciallo dei Carabinieri che al mio paese, in Pakistan, non ci sono chiese cristiane, ma questo non è vero“. A tale proposito, noi di CAM possiamo testimoniare con prove fotografiche che in Pakistan ci sono chiese cristiane e cattoliche e in un prossimo articolo ve le mostreremo.
Munib ha poi raccontato un episodio che fa riflettere: dopo l’incontro di luglio in Comune, quando un centinaio di musulmani si radunò in piazza Formenti per assistervi, Ayub ricevette una comunicazione di presentarsi dai Carabinieri, dove giunse accompagnato da un avvocato e da Munib; ad accoglierlo in caserma c’era anche un agente della Digos.
Ayub e Munib hanno poi ribadito l’intenzione di chiedere un altro incontro tra la comunità islamica e la Sindaca , cui porgeranno le loro richieste e questa volta vorranno delle risposte scritte e motivate, per poter capire quali sono le leggi e i regolamenti citati, che loro stessi dichiarano di voler rispettare.
Al termine della serata Ayub ci ha dichiarato l’intenzione della comunità islamica di Magenta, che consta circa 1500 persone, di costituirsi in un’Associazione, che sarà dedicata a Souliman Aboubakari, il ragazzo beniota di 20 anni, morto recentemente alla ex Vincenziana.
Scritto da Carla Rizzi.
Riletto, approvato e pubblicato da Francesco Maria Bienati.
Nota del Direttore di CAM: la mancanza di dialogo porta inevitabilmente ad uno scontro. Per correttezza d’informazione, come ha scritto Carla Rizzi, i Musulmani non hanno mai chiesto la tensostruttura per pregare, solo uno spazio temporaneo per potersi riunire in preghiera a celebrare la fine del Ramadan.