TURBIGO – Sono rimasto uno dei pochi – data l’età – a tirare le fila della comunità turbighese che si sta sfilacciando sempre più nel mondo moderno. Appassionato di tutto ciò che ha il ‘sapore’ di Turbigo, quando mi capita di sentire il ‘richiamo della foresta’ mi butto. Turbighesi ‘di qualità’ sono ormai in tutto il mondo è cercarli è una sorta di divertimento. C’è tanto che ci unisce e non solo il numero degli scalini che portano alla chiesa parrocchiale…
L’ultima scoperta è un articolo di Stefania Piloni del luglio 2018 sul settimanale femminile (‘F’). Ginecologa ed esperta di medicine complementari, madre di tre figli, ha fondato SexPass (sexpassedu.it), no profit che affronta il tema dell’educazione dei ragazzi. Venne in biblioteca a Turbigo nel luglio 2010, a presentare il suo ultimo libro ‘Prima di questo letto’del quale parliamo qui sotto.
Nell’articolo di Manuela Porta su ‘F’, Stefania Piilon punta l’indice accusatore sulla mancanza di educazione sessuale nelle scuole, ciò che porta le ragazzine “a sognare un amore che sia per sempre ma intanto si liberano della verginità tra i 14 e i 16 anni senza alcun legame tra sesso e sentimenti. Perché tra genitori imbarazzati e scuola assente in materia di educazione sessuale, i nostri figli scoprono l’eros su YouPorn”
Quando venne a Turbigo nel luglio 2010 parlò di ‘Donne con le ali’:
“E’ bello per me stare qui questa sera. Con i miei genitori, con gente che conosco, diversamente dagli incontri che faccio a Milano dove non so mai chi ho davanti”. Con queste parole Stefania Piloni, ginecologa di professione e madre di tre figli, ha chiuso la sua serata turbighese ricordando di essere stata recentemente intervistata da Maurizio Costanzo che ha espresso un giudizio positivo sul libro – ‘Prima di questo letto’ – dicendo semplicemente che si tratta di una ricerca sulla sessualità e dove l’erotismo non la fa certo da padrone.
Nella sua presentazione c’è stato da parte dell’autrice l’intento di portare in alto (nel confronto con l’uomo) il mito della femminilità, di “ritrovare il femminile perduto”. Eppoi, su quelle che sono le risorse magiche delle donne (le sole fornite di utero e mammelle, e quindi in grado di continuare la specie) la platea delle astanti si è trovata d’accordo. Il dito è stato puntato, ancora una volta, sugli uomini, capaci di cucinare, ma non di “nutrire”.