Correre, saltare e lanciare. Non importa il tempo che impiegherai, ne tantomeno i risultati, perché l’obiettivo principale è avvicinare i nostri giovani all’atletica leggera e in generale alla pratica sportiva vista come opportunità di crescita, socializzazione e svago. “Benvenuti all’Asd Olimpica Castano Primo”, dove la parola d’ordine è solo e soltanto una: “trial and error”, ossia prova ed errore, per ribadire che l’importante è mettersi in gioco esprimendo in libertà la propria motricità e le proprie preferenze. “Quando abbiamo deciso qualche anno fa di dare vita a questa realtà – spiegano Andrea Di Stazio e il professor Pier Paolo Pilò, diplomato Isef, dottore in pedagogia e istruttore federale Fidal – ci siamo detti che avremmo voluto un’associazione dove lo scopo principale fosse quello di proporre esperienze motorie multilaterali non fisse con le quali i bambini avessero modo di portare le loro emozionalità nella maniera più varia possibile”. Così, pronti via con l’attività vera e propria. “Il corso “correndo, saltando, lanciando” – continuano – è un’opportunità per i nostri ragazzi di essere protagonisti. Per organizzare il lavoro, infatti, teniamo conto del momento auxologico, psicologico e motorio di ciascuno di loro strutturano le esperienze motorie di base: dominanza, lateralizzazione, strutturazione – rafforzamento dello schema corporeo, fino all’equilibrio statico e dinamico ed alla ginnastica respiratoria”. Nello specifico, poi, gli esercizi sono organizzati su fasi differenti: la corsa, ad esempio, lenta, veloce, alternata, libera e in gruppo; ancora il lancio (con una o due mani e con pesi diversi proporzionati). “I bimbi proveranno a strisciare, rotolare, a fare capriole e cadute – affermano Di Stazio e Pilò – Il tutto contribuirà a creare una considerazione positiva dei propri mezzi, a stare con gli altri nonché ad uno sviluppo armonico delle singole capacità. Si impara giocando e divertendosi nel rispetto reciproco”. E, infine, accanto al corso, ecco alcune gare che verranno organizzate durante l’anno. “Appuntamenti per introdurre i giovani ad un corretto approccio all’agonismo – concludono – Ma che sia educativo e non come esasperazione del risultato”.
Correre, saltare e lanciare… facciamo insieme atletica leggera
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.