MERDA (in cerca) D’ARTISTA
Dopo l’ultima “Merda d’Artista” di Manzoni battuta all’asta a 275 mila euro, ora è quella di bufala ad aver bisogno di un’artista.
Questa volta, però, seppur il contenuto sia sempre lo stesso, a cambiare è il messaggio.
Non tanto lontano dalla vita mondana di Milano, l’azienda agricola “Cascina Madonnina” di Pregnana M. è ansiosa di trovare qualcuno che si occupi di accudire le sue bufale. E come potete immaginare, tra le mansioni previste ci sarà da dover ripulire le stalle dai loro escrementi.
Un’opportunità che la giovane Greta (manager della struttura) offre a “tutti coloro che hanno mani e voglia di lavorare nel settore agrituristico”, ma soprattutto a “coloro che ne hanno più bisogno”.
E’ infatti per quest’ultimo motivo che la voce ha risuonato in luoghi più sensibili alle tematiche socio-culturali di oggigiorno, ma sempre senza ottenere un riscontro positivo: “siamo andati fuori dai supermercati e alla Caritas ambrosiana, senza fare distinzioni culturali, proprio per dare priorità a certe persone. Purtroppo nessuno si è interessato” afferma sconsolata Greta.
Peccato, perché l’orario non sembra essere di quelli più strazianti (8.00 -16.00) ed è prevista una buona remunerazione (compresa di pranzo in famiglia). Ma ancor più peccato sembra essere il disinteresse per la cura di un’animale che, grazie al suo latte ad alto valore nutrizionale, consente di produrre un cavallo di battaglia della gastronomia italiana: la Mozzarella di Bufala DOP.
Ma quella della Cascina Madonnina è una situazione che, a prescindere da qualsiasi ideologia socio-politica, dovrebbe preoccupare i più “patriottici”, i quali fanno del proprio territorio un limite invalicabile con la scappatoia del “prima noi”. In altre parole, l’arte italiana che tanto è acclamata nella cucina, dovrebbe rivedersi anche lungo tutto il processo della filiera alimentare. Perché se non si vuole rinunciare ad un prodotto di alta qualità, allora bisogna affidarsi a mani che conoscono il territorio, diffidando dalle imitazioni. E, ove non è possibile per mancanza di competenze, l’aiuto ai più bisognosi (specie di altre nazionalità) è lecito e nobile proprio come in questo caso, ma non dev’essere una scusa per evitare di sporcarsi le mani.