Le differenze di genere influiscono su prevenzione, diagnosi e cura delle malattie. Uomini e donne, pur essendo soggetti alle stesse patologie, presentano sintomi, progressione di malattia e risposta ai trattamenti molto diversi tra loro. Ecco perché è sempre più necessario ragionare in un’ottica di Medicina genere specifica. Così com’è sempre più imprescindibile addestrare il personale sanitario al nuovo, innovativo approccio. Muovendo da tali premesse, dopo le prime due edizioni nel 2017 (a Legnano e Magenta) e la terza a maggio 2018 a Magenta, che hanno riscosso molto interesse, l’ASST Ovest Milanese ha organizza il quarto incontro a Legnano venerdì 5 ottobre 2018 nella sala consiliare del Castello Visconteo, dal titolo “Diamo un’occhiata alla Medicina di genere”.
Il Dott. Giancarlo Iannello, direttore socio-sanitario dell’ASST Ovest Milano: “Per garantire a ciascun individuo, maschio o femmina, la tutela del proprio benessere e il miglior approccio clinico, diagnostico e terapeutico-riabilitativo, non si può prescindere dal considerare il genere come fattore determinante. Affinché la dimensione di genere diventi uno strumento di programmazione sanitaria e di pratica clinica, e garantire una medicina sempre più personalizzata e basata sulla centralità della persona, è necessario promuovere interventi di informazione e di formazione per tutti i professionisti coinvolti, medici e operatori psico-socio-sanitari”- “A tal proposito, l’obiettivo del convegno è quello di diffondere, nei nostri ospedali, le conoscenze intorno alla “medicina di genere”e portare tutto il contributo scientifico nelle decisioni dell’organizzazione, degli operatori sanitari e dei pazienti“
Continua Iannello. “Occorre percepire la “medicina di genere” come obiettivo strategico per la sanità pubblica, individuando indicatori di qualità per cure migliori a uomini e donne; sarebbe inoltre opportuno diffondere studi clinici con dati disaggregati per genere e fasce d’età, al fine di promuovere la salute con programmi di prevenzione e terapeutici mirati”.
“Studiare la fisiologia, la patologia e la terapia, differenziate per genere, promuovendo così la correttezza e l’equità delle cure è la finalità della Medicina di genere – spiega la responsabile scientifica del congresso, la dottoressa Maria Vittoria Calloni, responsabile della unità operativa di Neurologia Stroke-Unit dell’Ospedale di Legnano -. A dicembre 2017, con la Legge Lorenzin, la Medicina di genere è stata inserita come branca specialistica nei piani di studio universitari e nei piani sociosanitari di tutte le regioni italiane. Andiamo sempre più verso una medicina personalizzata e di precisione”.
Il convegno mira a stimolare il dialogo fra specialisti, perché è solo attraverso la condivisione dei saperi che si possono costruire percorsi ad hoc dedicati ai malati. “La Medicina di genere non è la “Medicina delle donne” – riprende la dottoressa Calloni – ” Non relega la salute femminile al solo aspetto riproduttivo. E’ una modalità moderna e innovativa di cura che risponde ai bisogni di salute differenziati fra uomo e donna. Inoltre quest’anno si darà ampio spazio alla Pediatria di genere (aspetto assai poco studiato) e alla neoplasia dell’utero e sua prevenzione: per esempio attraverso la vaccinazione antipapilloma virus negli adolescenti, già in atto da alcuni anni per le ragazze di 12 anni e in futuro anche per i ragazzi ”.