Di fronte a un folto pubblico di addette e addetti ai lavori oggi si è svolto l’ultimo incontro della Settimana della Salute sulla rete integrata dei servizi tra Ospedale e territorio, moderato da Laura Invernizzi.
Hanno aperto i lavori la Sindaca Chiara Calati, che ha ringraziato l’assessora Patrizia Morani, tutte/i i dipendenti del Comune e i medici e gli operatori sanitari di ASST, che si sono adoperati per la buona riuscita della settimana, che, visto il successo incontrato tra i cittadini, sarà ripetuta il prossimo anno. Il Consigliere regionale Luca Del Gobbo, da sempre attento alla Sanità pubblica del territorio, ha detto che s’impegna a chiedere lo sblocco delle assunzioni per concorso di infermieri e medici e, insieme all’Assessore Giulio Gallera, cercherà di ottenere altri finanziamenti.
Il Dott. Giorgio Cerati della Fondazione dei 4 ospedali ha parlato dei nuovi progetti in essere a Magenta: Free Piano (musica in ospedale) ogni due giovedì del mese; Adolescenza e disagio giovanile nel territorio e, con l’associazione Elena Sachsel, l’ambulatorio di comunità per chi vive una situazione di marginalizzazione.
La mattina ha visto sul palco il fior fiore della medicina locale, professioniste/i che hanno illustrato, con una giusta punta di orgoglio, le eccellenze dei servizi che l’Ospedale di Magenta e gli altri tre del territorio offrono ai pazienti e alle loro famiglie.
Il Dott. Giancarlo Iannello direttore socio sanitario ASST ( Azienda Socio Sanitari Territoriale) ha ribadito l’importanza della comunicazione tra cittadini e operatori sanitari, tra territorio e ospedale.
Il Dott. Silvano Casazza direttore socio sanitario di ATS ( Agenzia Tutela della Salute) ha detto che la Riforma di Regione Lombardia, pur se migliorabile, va nella direzione della presa in carico del paziente fino alla fine del suo percorso di cura, anche per i malati cronici.
Il Dott. Mariano Dell’Acqua direttore SITRA (Servizio Infermieristico, Tecnico e della Riabilitazione Aziendale) “Noi facciamo salute con gli ospedali e i nostri operatori vivono e lavorano nel territorio, questo ci dà modo di garantire una continuità assistenziale e di capire meglio i bisogni dei pazienti e delle loro famiglie”.
Il Dott. Massimo De Lo Russo direttore DEA dei PS di Magenta ed Abbiategrasso ha fatto un breve escursus di come si è evoluto il sistema del Pronto Soccorso dagli anni ’80 ad oggi e ha continuato. ” Per poter gestire al meglio il flusso dei pazienti, abbiamo istituito delle strutture intermedie ( Fast-Truck). Sono aumentati gli accessi a Magenta, dopo la chiusura parziale di Abbiategrasso, ma sono diminuiti i ricoveri anche grazie all‘ OBI ( Osservazione Breve Intensiva), struttura di osservazione nelle prime 24/48 ore . Sono riuscito a portare la Trombolisi a Magenta, che ha salvato molti pazienti ischemici e- continua De Lo Russo- siamo stati i primi a introdurre un protocollo di presa in carico particolare delle donne che hanno subito violenza : il Codice Rosa in collaborazione con le Forze dell’Ordine del territorio.”
Il Dott. Nicola Mumoli direttore UOC ( Unità Operativa Complessa) di Medicina a Magenta ha parlato del nuovo sistema di fast truck per i pazienti che hanno un sospetto di Flebite ( vedi articolo CAM del 25/09/2018 ) utile a non sovraccaricare i PS, evitare lunghe attese e a velocizzare la diagnosi, che mette in comunicazione diretta i medici di base con un numero attivo h24. Questo servizio è unico nella Sanità pubblica e privata in Lombardia e in buona parte d’Italia.
La dott.ssa Alba Sciascera responsabile del reparto sperimentale di continuità assistenziale ha spiegato come opera il reparto, soprattutto con i pazienti fragili, predendoli in carico da subito e seguendoli durante tutto il percorso di cura e delle Dimissioni Protette, cioè la possibilità di programmare le dimissioni del paziente direttamente al proprio domicilio o in strutture idonee a prenderlo in carico.
Poi si sono susseguiti gli interventi delle figure infermieristiche professionali del SITRA ( Servizio infermieristico, tecnico riabilitativo aziendale) che operano nei 4 ospedali della nostra ASST.
Bruna Bugini, coordinatrice di area funzionale medica, ha spiegato la nuova figura professionale del bed manager, che si occupa di ottimizzare il flusso dei pazienti perchè vengano accolti nei reparti più appropriati e, una volta a casa , vengano indirizzati alle strutture più utili sul territorio, grazie al nuovo progetto delle dimissioni protette.
Anna Maria Marchello ed Elena Cossa dell’ospedale di Cuggiono, hanno illustrato il servizio di telesorveglianza per i pazienti cardiopatici e la domiciliazione degli esami radiologici; Nicoletta Calati infermiera di famiglia, nuova figura professionale in stretto contatto con il paziente e con tutto il suo entourage, familiare e non, dell’ambiente in cui vive; Marco della Sanità Infermiere dell’ ambulatorio di “Stomaterapia” dell’ Ospedale di Legnano e Annalisa Moscatelli, Infermiera specializzata in Wound Care ( assistenza a persone con problemi ), referente aziendale per lesioni cutanee e coordinatrice Area Utenti Fragili di Abbiategrasso.
Da ultimo hanno parlato i medici di famiglia : il Dott. Carlo Petrone di Magenta, che ha detto ” Il medico di bese è come il parmigiano sulla pastasciutta: non è indispensabile, ma se lo si usa rende migliore il piatto”, volendo rimarcare l’importanza del medico di base, che è il primo a farsi cura del paziente. Poi hanno parlato il dott. Leonardo Vegetti di Legnano e il dott. Gian Maria Iamoni di Abbiategrasso che hanno auspicato un collegamento diretto con i reparti ospedalieri attraverso dei numeri telefonici dedicati e un servizio elettronico di raccolta dati dei pazienti più aggiornato e completo.
L’intera mattina è volata dietro agli interventi di tutte le relatrici e i relatori e ha fornito un bagaglio di informazioni utili a tutti i convenuti : operatori sanitari, cittadini e anche noi della stampa.