RICEVIAMO & PUBBLICHIAMO DA BUSCATE BLOG
Abbiamo letto uno strampalato articolo su un settimanale in edicola lo scorso venerdì sulla questione Cava di Buscate e vogliamo fare un po’ di chiarezza. Su questa materia non vogliamo che si alzi il solito polverone che favorisce solo i “soliti noti”.
La Provincia ha dato l’OK definitivo allo scavo alla Cava Campana nel Dicembre del 2013 e l’autorizzazione vale fino a Giugno 2016 (quando scade il Piano cave provinciale). Con una tempestività degna di ben altre cause, il giorno stesso in cui si è avuta la notizia dell’autorizzazione, l’Assessore comunale Filippo Parlatore ha messo le mani avanti parlando già di “proroghe” dopo la scadenza del 2016.
Quindi , come è nello stile della Giunta Pisoni, presumiamo che si stia già trattando con la Cava Campana , ma non si dice nulla ai Cittadini di Buscate. Il Sindaco Marina Pisoni pensa a promuovere un’assemblea pubblica sul forno crematorio che vogliono installare a Buscate, ma sulla Cava, che è la madre di tutte le battaglie a Buscate, preferisce la “riservatezza”.
I Cittadini di Buscate hanno ribadito con una Petizione popolare firmata da oltre 630 Cittadini la loro opinione sulla Cava: vogliono che i terreni della Cava ritornino di proprietà del Comune. Può sembrare strano che nel 2013 (a 20 anni dalla fine del Presidio contro la discarica) si sia dovuta fare ancora una raccolta di firme proprio a Buscate su questo argomento, ma evidentemente gli amministratori che abbiamo sono duri d’orecchio. In compenso ci sentono benissimo dall’orecchio che rivolgono ai cavatori.
Cosa si chiede: che il Comune acquisisca non aree a 3 km dalla Cava per piantare alberi (come sta avvenendo per l’area dell’ex depuratore acquistata dal Comune per 100.000€ appositamente per piantare alberi-vedi dopo-), ma aree adiacenti allo scavo dalla parte del territorio buscatese (a sud dell’attuale area). Su questa partita il Comune ha fatto solo promesse, ma non un’azione incisiva nei confronti dei proprietari lasciando purtroppo fare la “campagna acquisti” alla Cava Campana. Il risultato è che non ci sono garanzie sulla estensione dell’area di scavo oltre i confini stabiliti dal Piano Cave del 2006.
Le seconda cosa è lo spostamento degli impianti di cava. La Cava Campana ed il Comune tirano in lungo l’autorizzazione ai nuovi impianti. Lo fanno con un ben premeditato scopo: rallentare l’operazione e farla magari coincidere con la nuova proroga. Il Comune così non può entrare in possesso dei propri terreni attualmente impegnati dagli impianti che ammontano complessivamente a 76.590 mq. . Non dispiacciono, in questi anni di vacche magre, al Comune i 15.000€/anno di affitto per l’utilizzo di questi terreni da parte della Cava Campana.
I diritti di escavazione. Fino al 31/12/2014 il Comune ha incassato 102.000 € per i diritti di escavazione (abbiamo letto altre cifre sui giornali, ma a noi risulta questa cifra). La Cava Campana ha versato poi € 100.000 entro il 31/12/2013 in tre rate per reperire 40.000 mq per le opere di “compensazione forestale”. Con questi soldi il Comune, come abbiamo visto sopra, ha deciso di comprare i terreni “bonificati” dell’area ex depuratore compresa la collinetta sotto cui sono stati seppelliti i fanghi altamente inquinanti del depuratore.
Conclusioni. Gli Amministratori di Buscate su questa questione della Cava non possono scherzare e nemmeno possono decidere “a prescindere” dai Cittadini. Le scelte fatte in questi 4 anni hanno disatteso una linea che bene o male avevano sostenuto le amministrazione dal 1993 in poi, tesa a contenere l’attività di scavo e a mettere robusti paletti a possibili altri indesiderati interventi di “recupero” (la Cava di Casorezzo è lì come pesante esempio).
Ci pare che l’attuale amministrazione di Marina Pisoni non debba ipotecare il futuro del Comune di Buscate con scelte che non abbiano come pilastro una questione: occorre avere una data di termine dell’attività di cava certa ed un altrettanto certo progetto di progressivo recupero dell’area.