Una spiacevole disavventura è capitata ad una nostra lettrice, di ritorno da un viaggio di piacere e atterrata a Malpensa.
Tra l’altro cosciente di quello che le è successo, non teme di metterci la faccia e per questo noi di CAM l’apprezziamo molto.
I fatti: Brigida Martinez di ritorno da un viaggio di piacere in Germania, come farebbero tutti, si dirige verso i parcheggi dei taxi. Chiede di essere portata a Cuggiono. Qui comincia la sorpresa, la dirottano verso dei taxi che si trovano al piano sottostante agli arrivi.
Stupitasi di questa indicazione (dirottamento per noi) chiede spiegazioni. Un gruppo di tassisti le dice che i taxi al piano sottostante fanno corse “brevi” mentre loro, posizionati agli arrivi fanno solo corse lunghe. Incredula del rifiuto perpetrato da molti degli autisti, non le resta che scendere al piano indicato per poter raggiungere la sua abitazione, che dista pochissimi chilometri da Malpensa.
Arrivata al parcheggio indicato, nota che di taxi (ufficiali) non c’è traccia. Viene prontamente avvicinata da un uomo che le dice di essere un tassista e si offre di portarla dove desidera.
Brigida ci racconta: “ci siamo diretti verso una normalissima auto senza insegne, stupita e anche perplessa e spaventata ho chiesto se fosse un tassista – continua – il signore ha tentato di tranquillizzarmi, mettendomi in mano una specie di libretto con le tariffe della corsa, e dicendo che a Malpensa, per le corse brevi, si usa cosi”.
La signora ha accettato ma non senza timore ed salita sul taxi chiaramente abusivo ed è stata portata a Cuggiono dove risiede.
Costo della corsa 2 euro al Km per un totale di 60 euro. Parlando con Brigida ci siamo accorti che per lei, una donna sola, l’esperienza l’ha seriamente turbata, “è, fortunatamente andato tutto bene – racconta – ma ho fatto tutto il viaggio in apprensione, chi era quest’uomo, come può lavorare così in un aeroporto internazionale – sono alcune delle domande che si è posta e continua – un po’ sono stata una sprovveduta, fosse capitato un incidente o qualcosa altro, questo signore era coperto dalle necessarie assicurazioni”.
Noi di CAM abbiamo verificato chiamando un tassista che conosciamo e opera a Malpensa. Ci ha raccontato che parzialmente la storia che racconta Brigida è vera. Esiste una specie di scelta “aziendale” (un accordo tra tassisti) di avere 2 zone, una per le corse brevi e una per le corse lunghe; ma non esistono in questa zona di operazioni dei tassisti abusivi. Insistiamo, chiediamo spiegazioni, il nostro amico alla fine cede e ci indica dove sono gli abusivi: “alcuni si trovano alle porte 6/7/8 degli arrivi, stanno lì e non glie ne frega niente a nessuno”.
Noi crediamo a Brigida, ci ha messo la faccia e il coraggio di denunciare attraverso la nostra testata, e noi uno di questi giorni (non siamo le iene) ma un giretto a Malpensa lo facciamo per verificare.