La sezione di Bergamo dell’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (ANED) “condanna il vile gesto antisemita che si è verificato a Selvino e auspica che le autorità competenti rintraccino i responsabili”.
Una nota diffusa su Facebook ricorda: “Fra il 1945 e il 1948 nella casa di Sciesopoli nel Comune bergamasco di Selvino furono accolti più di 800 bambini ebrei scampati allo sterminio, reduci dai ghetti e dai campi della morte. Questi bambini ritrovarono proprio a Selvino la gioia di vivere che qualcuno voleva strappare loro a tutti i costi, studiarono l’ebraico e si prepararono al loro nuovo futuro in Israele. Ma più di tutto conobbero l’ospitalità e la generosità del popolo italiano, valori e atteggiamenti che nella società di oggi sembrano essere rigettati e dimenticati come qualcosa di desueto. 70 anni dopo, nel 2015, i bambini di allora hanno voluto ringraziare la comunità di Selvino con la targa che ieri qualcuno ha fatto sparire, illudendosi così di poter cancellare un passato che ha ancora tanto da insegnare a tutti noi. Continueremo a dimostrare che si sbagliano, perché solo coltivando la memoria si può scrivere il futuro”.
Una storia che riguarda anche la riva sinistra del Ticino, in quanto, nel 1945, la ‘Fagiana’ fu inserita nel percorso di rinascita dei bambini ebrei, luogo dove fu realizzato un campo, tant’è che nel 2015 i ‘nonni’, partendo dai lontani Paesi dove avevano vissuto (Usa, Gran Bretagna…), sono ritornati a Pontevecchio di Magenta per ‘rendere grazie’.
Foto da ‘Eco di Bergamo’