È trascorso un anno dalla mattina del deragliamento del convoglio pendolari diretto da Cremona a Milano, nel quale hanno perso la vita tre donne e sono rimasti feriti oltre cinquanta passeggeri. Il treno 10452 di Trenord, operativo solo nei giorni lavorativi, era partito da Cremona verso le 5.30 e sarebbe dovuto arrivare a Milano alle 7.24, dopo aver percorso le linee Treviglio-Cremona e Milano-Venezia (gestite da Rfi). Il giorno della tragedia, il convoglio trasportava circa 350 passeggeri, la maggior parte pendolari diretti nel capoluogo. Alle ore 6.57, subito dopo aver superato la stazione di Pioltello-Limito, il treno viaggiava a circa 140 km/h quando tre vagoni uscirono dai binari fino a quando uno si schiantò contro due pali della linea elettrica Eppure ad oggi le condizioni di viaggio degli utenti delle linee ferroviarie soprattutto nelle ore di punta restano indegne, tra treni obsoleti, lenti e sovraffollati. Ogni giorno in Lombardia si spostano migliaia di pendolari, quasi 800mila l’anno, che prendono treni per recarsi al lavoro.
Ferrovienord Milano, che serve le tratte Novara-Milano-Varese-Como-Monza Brianza-Brescia, ha proclamato uno sciopero per rivendicare “il miglioramento della circolazione dei treni con l’adeguamento della gestione dei servizi, dei mezzi e dei materiali”. Pendolari, sindaci e familiari delle vittime hanno organizzato un viaggio sulla tratta regionale che deragliò. L’iniziativa, ribattezzata #InTrenoConNoi, è stata lanciata su Facebook dal Comitato dei pendolari cremaschi che ha anche avviato la campagna social #MaiPiù #regionale10452. Il treno ha fatto eccezionalmente una fermata nella stazione di Pioltello per farli scendere. E lì si è svolta una commemorazione, alla presenza dei sindaci Sala e Cosciotti, e del governatore Fontana.
«Partecipando alla campagna #intrenoconnoi intendiamo testimoniare la nostra solidarietà e la nostra vicinanza a tutti i pendolari. Accertare le responsabilità è un dovere e un diritto per chi è rimasto coinvolto nell’incidente e per i tanti pendolari che quotidianamente viaggiano in Lombardia –dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – All’indomani dell’incidente avevamo chiesto chiarezza a Trenord: cosa cambierà da qui in poi in termini di investimenti, migliore qualità del servizio, comprensione delle problematiche? Oggi purtroppo dobbiamo rispondere: nulla. È stato avviato un piano che purtroppo non sta corrispondendo alle aspettative di chi viaggia tutti i giorni in treno. Torniamo dunque a invocare a gran voce che Regione Lombardia sposti il piano degli investimenti dei prossimi anni dalle nuove infrastrutture autostradali al Trasporto Pubblico Locale, perché non è possibile continuare a privilegiare l’uso di mezzi di trasporto inquinanti e la realizzazione di interventi impattanti penalizzando coloro i quali scelgono un mezzo di trasporto sostenibile come il treno».