Non so molto di lui, è morto molto tempo prima della mia nascita. Mia nonna del periodo americano del marito non amava parlarne, alle mie domande di bimbo rispondeva seccamente con “mi al so no sa la fai to nonu in merica” (io non so cosa faceva tuo nonno in America.
Loro, gli anziani la chiamavano “Merica“. E per la “Merica” sono stati in molti a partire dal castanese e, dal Magentino. Uno di loro era proprio mio nonno, di lui mi sono rimaste poche cose. Un Fucile, un orologio, il Certificato di Cittadinanza Americano, il suo passaorto USA e il suo foglio di congedo, dall’US Army, con Onore.
Furono in molti gli Italiani che combatterono con la divisa dell’US Army. Mario Magistrelli, si arruolò per 5 mesi e 14 giorni, non andò in teatri di guerra, destinato, come dice il foglio di congedo, a Fort Jackson in South Carolina, occupato come Logista/Idraulico. Poca cosa rispetto ad altri, come ad esempio il mito del Baseball USA, Lorenzo “Yogi” Berra. Il malvagliese vincitore di 12 campionati del mondo in Premiere League, sbarcò, in Normandia, nel giono più difficile della Seconda Guerra Mondiale il “D-DAY”.
Immigrati, emigrati, il mondo, per me, vista anche la mia esperienza familiare, per chi mi legge, mi spiace ma non esistono confini!
Ricordiamo la canzone popolare “Mamma mia dammi 100 lire che in “Merica” voglio andare!”. Chi non la conosce la cerchi su Youtube.
Il Passaporto USA di Mario Magistrelli
il foglio di congedo con Onore dall’US Army