A 33 anni dal disastro di Chernobyl, in Bielorussia, ( 26/04/1986) che in seguito alla fusione del nucleo di un reattore della centrale nucleare, provocó la morte istantanea e poi anche, negli anni a venire, quella di migliaia di persone, molti scienziati sono convinti che il fenomeno degli incidenti nucleari come Chernobyl o Fukushima in Giappone, non abbiano conseguenze circoscritte al luogo dove accaddono, ma queste continuino a manifestare i propri effetti negativi sulla popolazione di un territorio più ampio anche dopo decenni. Uno di questi è Yuri Bandazhesky, il più giovane anatomopatologo dell’URSS, che risiedeva in Bielorussia al tempo del disastro e che, per aver denunciato la verità su Chernobyl, è stato perseguitato dal regime e costretto a emigrare in Francia per cinque anni; da dove è poi tornato, grazie ad appelli della comunità scientifica internazionale e ora risiede in Ucraina, dove conduce ancora studi sugli effetti delle radiazioni.
Sabato 13 aprile, Yuri Bandazhesky era a Cuggiono, invitato dall‘Ecoistituto della Valle del Ticino e altre associazioni della città, per parlare con la stampa delle sue teorie e delle ricerche che continua a portare avanti su quel terribile disastro nucleare .
Quello che però non tutti sanno è che Chernobyl non è solo un episodio terribile entrato nella nostra storia recente: è molto di più, perchè la contaminazione radioattiva purtroppo continua ad essere realtà. Un’agghiacciante realtà, della quale si parla forse troppo poco ma che continua a mietere le sue vittime tra popolazioni in stato di miseria ed estrema povertà.
Yuri Bandazhesky è stato accolto con la sua compagna Nataliia Dubova, sul palco della sede dell’ Ecoistituto a Cuggiono, dal presidente Oreste Magni, dall’ eco-imprenditore Gabriele Calcaterra, in veste di referente dell’associazione Mondoincammino, l’associazione che ha invitato ed ospitato il professore e dalle interpreti Nataliia Alekseeva (russa ) e Nataliia Lupe.Il Professore ha raccontato con semplicità la sua epopea di medico dopo il disastro nucleare di Chernobyl: ” Sono giunto a Chernobyl per mettermi a disposizione, volevo aiutare le persone colpite dai terribili effetti delle radiazioni e ci sono rimasto finchè non mi hanno buttato fuori- dice e poi, parlando del nostro Paese, continua- ho girato un pò in tutta Italia e ho visto che in alcune regioni vengono utilizzate le energie alternative e penso che bisogna bandire il nucleare, i governanti e tutta la popolazione deve capire che è molto pericoloso”
Poi lo scienziato fa un breve bilancio dell’ attuale situazione nel suo Paese: “oggi la situazione demografica in quei paesi è catastrofica, siamo alla seconda generazione di nati eppure la mortalita supera ancora la natalità. Ancora oggi il Governo pare non fare niente, le popolazioni sono abbandonate, gente che oltretutto vive in condizioni economiche di estrema povertà. Noi ci sentismo abbandonati da tutti; a volte vengono gruppi di ricerca stranieri, rimangono per un breve periodo, raccolgono dati, poi se ne vanno, ma questi progetti di studio non portano a nessun risultato, perchè non vengono trovate soluzioni valide- e continua- In Bielorussia nel 1990 c’era un’ ottima Università, a Gomel il rettore ha coordinato più di 1000 medici che hanno curato la popolazione e si sono dedicati allo studio dei terribili mali prodotti (tumori di ogni genere, soprattutto alla tiroide e agli organi molli) ma forse, nel fare i nostri studi, abbiamo toccato argomenti topsecret e alla fine, con altri colleghi, sono stato arrestato e imprigionato a Minsk. Poi sono riuscito a partire per la Francia e da qui ho cercato aiuto al Parlamento Europeo nel 2009 e quando sono tornato in Ucraina ho creato lì un centro di salute pubblica , che continua a fare ricerca per trovare cure valide per i sopravvissuti e i loro figli e discendenti.
Gabriele Calcaterra l’imprenditore cuggionese che nell’azienda di famiglia applica una politica di impresa ecologica ha salutato il professore, con l’assessora Tina Panza, anche a nome dell’amministrazione comunale e dialogato con lui, che ha ringraziato dell’accoglienza unica ricevuta a Cuggiono. Grazie a Mondoincammino il Professore e la Dottoressa sono tornati a Cuggiono, la scuola di Radinka è sostenuta da varie iniziative dell’ associazione e il Comitato Genitori, con i contributi raccolti nelle scuole, ha devoluto parte delle raccolte per i bambini contaminati.
Oreste Magni ha chiesto qual è la situazione sanitaria della seconda generazione di bambini e la risposta è arrivata dalla Dottoressa Natalia Dubova:” Abbiamo fatto studi sui cadaveri dei bambini e sui livelli di radioattività assorbita negli organi vitali. Le persona sopravvissute hanno subito tutte come prima conseguenza la sterilità- e continua-sono state studiate anche le seconde generazioni con metodi di ricetca specifici: i bambini della seconda generazione hanno capacità di difesa più basse rispetto agli altri, per l’adattamento alle radiazioni. Sono in atto studi specifici sul sistema metabolico, soprattutto per quanto riguarda i tumori alla tiroide e agli organi molli. Il 97% dei bambini di quelle zone hanno mutazioni genetiche.”
Riguardo al disastro di Fukushima, Bandazhesky dice di non avere contatti con i Giapponesi, pur essendo stato 3 volte in Giappone e le sale piene di pubblico per ascoltare le sue conferenze. Dopo 2 anni dall’incidente alla centrale nucleare di Fukushima il governo giapponese ha proibito di fare pubbliche discussioni sull’argomento, ma il professore è comunque riuscito a pubblicare 3 libri con molto successo in Giappone, dice:” l’unica giornalista che cerca di contattarmi è perseguitata e ha paura per sè e per suo figlio. Lì il problema delle radiazioni persiste ancora, ma non è stato affrontato con la giusta attenzione. Tutte le persone che sono state a contatto con radiazioni devono essere controllate negli anni – poi dà indicazioni a noi Italiani-bisogna fare attenzione ai prodotti importati: legno, funghi, frutti di bosco- e consiglia di tenere controllato il livello di omocisteina nel corpo. controllare il genoma : 97% dei bambini di quelle zone hanno mutazioni genetiche.
Oreste Magni chiude la conferenza ringraziando il professore e le ospiti e Calcaterra ribadisce l’importanza del fare conoscere queste situazioni laddove vengono taciute al grande pubblico, della pericolosità del nucleare e del perchè non se ne parla più, nelle scuole e nei dibattiti pubblici.
Qui sotti il link dell’associazione MONDOINCAMMINO Onlus sull’iniziativa della missione in Ucraina:
Gennaio 2019: Missione a Radinka e dintorni. Modalità di adesione