Si è svolto a Tradate dall’11 al 13 aprile ‘Climate Action’, il primo hackathon civico interamente dedicato al cambiamento climatico. Coinvolte scuole delle province di Varese, Como, Lecco, Milano e Monza. A coordinare il tutto l’Istituto Statale Don Milani di Tradate, grazie al Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero dell’Istruzione.
Termine sconosciuto ai più, hackathon significa maratona di informatici; in questo caso più che di esperti del digitale, si trattava di studenti delle scuole superiori e scienziati a livello mondiale. Non proprio hacker. Cento studenti provenienti da 25 istituti hanno avuto l’opportunità di ascoltare relazioni sulle problematiche legate al cambiamento del clima. Tra i diversi interventi, apprezzatissimo quello di Frank Raes, fisico dell’atmosfera, ispirato divulgatore, che ha fatto parte tra l’altro del Joint Research Centre della Commissione Europea di Ispra, ed è il fondatore del Museo delle Tecnologie dell’Antropocene di Laveno.
All’evento di Tradate non poteva mancare l’Istituto Torno di Castano Primo, rappresentato da una delegazione di 4 studenti e una docente, Maria Carla Zoia, dell’indirizzo Biotecnologie Ambientali. Insieme agli altri partecipanti, il gruppo del Torno non solo ha potuto prendere coscienza della gravità del “Global Warming”, ma è stato anche protagonista nel proporre soluzioni alle sfide che gli uomini dell’attuale era geologica, l’Antropocene, devono fronteggiare.
Cinque sono le ‘challenge’ da affrontare subito: mobilità, trasporto di merci, settore energetico, sprechi alimentari e consumo del suolo. E così, divisi in gruppi eterogenei per provenienza e tipologia scolastica, gli studenti hanno approfondito una di queste cinque tematiche e hanno proposto una propria idea in merito.
L’idea migliore è stata premiata sabato 13 aprile, presso la Villa Truffini, durante la cerimonia di chiusura dell’evento. Vincente è risultata la start up “Tulipani Gialli”, che mira a ridurre le emissioni legate al trasporto dei prodotti alimentari biologici. Nel team premiato la studentessa del Torno Andrea Sofia Saraceno, che insieme ai suoi compagni di squadra quest’estate continuerà il lavoro in un campus alle Cinque Terre.
Ognuno dei cento studenti ha ora il compito di “contaminare” i propri compagni con l’entusiasmo dell’hackathon. “Siamo – ha ripetuto più volte Frank Raes – in un periodo di transizione”: solo un cambiamento culturale e politico, unito a nuove tecnologie e all’impegno di ciascuno, vedrà di nuovo l’uomo in equilibrio con la Natura, e finalmente il Pianeta Terra non sarà più minacciato dalla specie umana.