Sabato 15 giugno nella splendida cornice di villa Annoni si è svolta una serata che ha legato le figure di Leonardo da Vinci, di cui ricorre il 500enario della morte e di Giacomo Leopardi con il satellite naturale che dalla notte dei tempi ha ispirato poeti e scrittori, musicisti e pittori, scienziati e uomini di fede, ma soprattutto donne e uomini comuni, attratti dalla sua luminescenza e dal suo potere d’influenza nei cicli delle stagioni e della vita umana: la Luna.
Ha introdotto la serata Donatella Tronelli, che per trent’anni ha diretto il Museo della Permanente di Milano, salutando i presenti e la Sindaca Maria Teresa Perletti, nonchè Oreste Magni , direttore dell’ Ecoistituto della Valle del Ticino, ideatore dell’evento.
Il critico d’arte di fama internazionale e gran conoscitore di Leonardo, Corrado Marsan, docente all’Università di Firenze, con la sua simpatica parlata toscana, ha avvinto la platea con racconti leonardeschi e leopardiani, inframmezzati dalle sonate al pianoforte eseguite della brava Lavinia Pizzo, con le sue interpretazioni dei notturni di Chopin.
Mentre un nubifragio si abbatteva su Cuggiono e dintorni, impedendo ai convenuti di godere del plenilunio, la Luna era presente più che mai, come un elemento che lega tre esperienze diverse e lontane tra loro: quelle del genio rinascimentale Leonardo, del poeta romantico Leopardi e dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Il primo cerca di studiarla scientificamente (ne è prova il Codice Leicester del 1510) e descrive per la prima volta la cosiddetta luce cinerea, cioè un lato della Luna illuminato da soffusi raggi solari, di colore grigio-cenere, riflessi dalla Terra. Leopardi trova nella Luna, visibile ma lontana e inafferrabile, qualcosa che spinge a riflettere sulla dimensione esistenziale dell’uomo. “Scende la luna e si scolora il mondo”, scrive il poeta di Recanati poco prima di morire. E infine lo sbarco sulla Luna del 1969, un evento che non rappresenta solo un punto d’arrivo per la capacità dell’essere umano di sviluppare un’incredibile tecnologia, bensì un punto di partenza per altre domande. Ecco cosa lega la Luna di Leonardo, Leopardi e quella della storia passata- antica e recente-: l’astro è un simbolo e rappresenta la ricerca di un senso e la tensione verso l’infinito, capace di segnare profondamente l’animo dell’uomo.
Qui il video della prima parte della serata:
Dalla villa Annoni di Cuggiono:Leonardo, Leopardi e… la Luna.
Pubblicato da Corriere Altomilanese .Com su Sabato 15 giugno 2019