Riceviamo e pubblichiamo:
Oggi 15 settembre 2019 presso l’ex Cral Novaceta è stata svolta una partita “regolare” di calcio su un impianto recuperato dal degrado, dall’incuria, dalla speculazione, dal malaffare.
Quest’obiettivo è stato raggiunto grazie all’impegno attivo che l’Associazione Ri-Parco Bene Comune ha profuso nell’organizzazione e nella manutenzione degli impianti pur con le oggettive difficoltà , un vero bastone tra le ruote, che Amministrazioni Comunali e le proprietà dell’area, (quest’ultime sempre con mire speculative solo momentaneamente assopite) hanno, “sotto coperta”, continuato a perseguire.
I ringraziamenti, per la riuscita di questo evento, vanno ai volontari dell’Associazione, ai collaboratori esterni, a tutti i tesserati iscritti all’Associazione Ri-Parco Bene Comune, ai Cittadini , alla Stampa.
E’ indispensabile, però, fare un passo indietro ed estendere ringraziamenti ed attenzione alla STORIA . Sì, alla Storia che bisogna sempre ricordare nel rispetto di altri, oggi non menzionati, che hanno contribuito affinchè il sipario finale si aprisse.
C’è una “storia” conosciuta, ed ampiamente proposta dalla Stampa, che riguarda il fallimento di Novaceta, i tentativi di speculazione edilizia, le sentenze di primo grado della Magistratura milanese con pesanti condanne verso diciassete manager per bancarotta.
Poi c’è la STORIA, quella poco conosciuta, quella delle decine di comunicazioni ed atti con la Prefettura, con la Polizia Locale, con le Amministrazioni Comunali, con le forze dell’ordine. Atti con in calce la firma di chi si assumeva importanti responsabilità. C’è la STORIA dei Consigli Comunali ed infine c’è la STORIA dell’occupazione dell’ex Cral. C’è la STORIA che deve ricordare i Compagni milanesi di Ri-Make, dei Lavoratori di Ri-Maflow ( fabbrica recuperata ), dei “guerrieri” Gigi Malabarba, Massimo Gatti, Piero Maestri, e poi dei “guerrieri” nostrani, del nostro Paolo, da sempre in prima linea, già da quando si batteva in fabbrica per far capire, a lavoratori “distratti”, della deriva che stava assumendo l’azienda.
Senza questa STORIA, oggi, non sarebbe stato possibile “aprire il sipario” su un evento che ci riempie d’orgoglio. Grazie !
Mario de Luca