TURBIGO – Nata nel 1928 (vivente), Irene Gestori è nata al Padregnano, frazione di Robecchetto con Induno, probabilmente l’insediamento più antico di questa fetta di territorio sulla riva sinistra del Ticino, che ha ospitato una grangia fruttuariense per alcuni secoli, al tempo in cui il ‘potere’ religioso (e civile) governava il territorio (XI-XIII sec.)..
Il miracolo economico degli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo è avvenuto dal basso. Non c’erano le multinazionali e le industrie erano quelle tradizionali. Nel 1956, con grande visione imprenditoriale, Irene, insieme al marito, il turbighese Francesco Cavaiani, fondò una delle più rilevanti aziende della seconda metà del Novecento, che diede lavoro a oltre duecento famiglie nella produzione di maglieria intima per uomo, donna bambino.
L’Irge (acronimo del suo nome e cognome) non fece mai mancare il sostegno alle associazioni sportive turbighesi, ma arrivò a sponsorizzare, con il marchio aziendale, squadre di basket (Desio), di calcio e ciclismo. Storica la sponsorizzazione – in quegli anni d’oro – del Giro d’Italia, che nel 1980 attraversò il paese, facendo tappa nel centro di Turbigo. Fu la vetta più alta raggiunta dall’azienda nel campo sportivo.
Dopo aver raggiunto una posizione leader in campo nazionale (con una produzione di oltre due milioni di pigiami venduti ancora nel 1995), nel 1980 fondò l’Arimo, un’iniziativa in franchising (100 negozi in Italia) che si proponeva di rivolgersi ad una nicchia di qualità.
Infine, negli ultimi anni del secolo scorso. Irene Gestori istituì – alle Scuole Medie di Turbigo – una borsa di studio in memoria del marito Francesco Cavaiani. Per tali meriti, nel 1995, le fu assegnato il ‘Turbighese d’Oro’.
Poi la crisi… tale da cancellare il nome dallo stabilimento di Via Dante che oggi ospita il museo della conceria realizzato dalla ‘Stefania’.
FOTO Irene Gestori con il preside Carbone alla consegna delle borse di studio in memoria del marito