Si tratta di un libro eccezionale, che fa piangere in alcune pagine: Terra d’asilo – i rifugiati italiani in Svizzera 1943-1945, edito dalla Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana (RSI) e stampato dalla ‘Società Editrice Il Mulino’ nel 1993. Fu Piero Chiara a proporre la realizzazione di una tale ricerca storica, in riconoscimento dell’inestimabile apporto di cultura, valori, sentimenti, recato da tante persone di qualità in cambio dell’ospitalità ricevuta dalla Confederazione in anni difficili per l’Italia.
Lo stretto vincolo tra Italia e Svizzera (italiana) che si manifestò negli anni 1943-45 va al di là della prossimità geografica e trova riscontro nelle parole dei tanti personaggi illustri che hanno attraversato il confine dopo l’8 steettembre: Giulio Einaudi, Cipriano Facchinetti, Altiero Spinelli, Edda Ciano, Amintore Fanfani, Umberto Terracini, Giorgio Strehler, Arnoldo Mondadori, Gianni Brera, Eugenio Cefis, Adriano Olivetti, Ernesto Treccani degli Alfieri, famiglia De Benedetti (i figli Carlo e Franco frequentarono le scuole pubbliche a Lucerna)…
La Svizzera italiana si spinse ai limiti estremi delle leggi che governavano l’accoglimento dei rifugiati e nel caso irripetibile della Repubblica dell’Ossola fecero ancora di più. In nome dell’italianità alcuni ticinesi non solo prestarono assistenza ai rifugiati e ai loro bambini, ma aiutarono e collaborarono con loro – dal punto di vista materiale e morale – anche scavalcando a loro volta il confine.