Telefona l’amico partigiano garibaldino Massiccio (92 anni) di Borgomanero – con il quale abbiamo scritto un libro ‘Su quella che fu la Resistenza’ – e ogni volta che ci sentiamo mi ripete che questa non è l’Italia per la quale ha combattuto. Quattro mesi fa un infarto lo ha quasi spedito all’altro mondo. Ha dovuto combattere anche al Pronto Soccorso di Novara: dopo alcune ore che aspettava ha alzato la voce: “Sto male, chiamo il prefetto, vi faccio arrestare tutti!” E finalmente qualcuno si è curato di lui che, oltretutto, è un Cavaliere della Repubblica e lo hanno ospedalizzato. Poi la polemica:
– “Bisogna fermare gli immigrati, dargli le macchine per lavorare la loro terra ed evitare che vengano qui a cogliere i pomodori a un euro all’ora!”
– “Questo Governo decide della nostra vita senza sentire il Parlamento… é una vergogna. Non ho combattuto per avere un Presidente del Consiglio non votato da nessuno!
– “Non passo passare il Natale con mia figlia che abita in un paese vicino. E’ assurdo!”
– “Questi Cinque Stelle con il loro comico bisogna mandarli via, sono la vergogna dell’Italia”.
La moglie Ombretta, che lo cura attentamente, gli raccomanda di smorzare l’irruenza altrimenti gli si chiudono ancora le coronarie. Allora stacca e conclude dicendo:
‘Sceicco del petrolio’ – così mi chiama – e aggiunge:” Ti chiamo ancora prima di Natale per farti gli auguri. Ciao!”
FOTO Alessandro Maiocchi (Massiccio) e la copertina del libro ‘Su quella che fu la Resistenza’