Aristotele diceva che l’uomo é un animale sociale, e probabilemente questo é uno dei periodi storici in cui sentiamo questa affermazione piú vera che mai.
É passato ormai un anno da quando abbiamo sentito parlare di coronavirus, e ormai vocaboli come “lockdown”, ” quarantena” e “isolamento” sono entrati a far parte del nostro linguaggio quotidiano. Fino ad adesso le misure di contenimento primarie sono state distanziamento sociale e isolamento, misure molto sofferte alla lunga.
Non ci sono ancora informazioni riguardanti le conseguenze di questa pandemia sulla salute mentale, ma ci sono studi passati che ci possono dare qualche informazione.
La solitudine é considerata un fattore di rischio per molti disturbi mentali, come depressione, ansia, disturbo dell’adattamento, stress cronico e insonnia (Wilson et al., 2007).
Durante la coreana MERS-CoV del 2015, i pazienti curati tramite emodialisi in isolamento per due settimane hanno riportato un aumento del livello di stress.
E ancora, da uno studio del 2016 di Stickley & Koyanagi, emerge che la solitudine é associata a tendenze suicide e vengono evidenziati gli effetti nocivi della solitudine sulla salute e sul benessere.
Riguardo agli effetti a lungo termine della pandemia, L’International Journal of Social Psychiatry afferma che dovrebbero essere impiegate delle misure per quanto riguarda i fattori di stress psicosociali legati all’isolamento.
Il governo inglese, per rendere piú sopportabile l’isolamento a chi si trova in una situazione particolare, ha messo a punto una rete di supporto chiamata “support bubble”, tradotto ” bolla di sostegno”.
Questo sistema permette di collegare singoli o membri di due famiglie diverse, con i quali é possibile trascorrere del tempo insieme senza distanziamento né mascherine. Ma chi puó creare una support bubble?
Ad esempio, genitori single che vivono con minori, ragazzi di 16-17 anni che non vivono con adulti oppure aduli che vivono da soli.
Permette quindi di mantenere dei rapporti sociali, allargando la propria famiglia anche se non conviventi.
Sebbene in Italia non sia stato creato un sistema simile, sono stati creati degli sportelli di supporto psicologico online gratuiti o lowcost, che si possono trovare facendo una semplice ricerca su internet (Es. www.guidapsicologi.it).
Alessia Parachini
Fonti:
gov.uk
pubmed.gov
journals.sagepub.com