Sono ormai passati quasi 5 anni dal Referendum del 2011, in cui agli inglesi venne posta un’importante scelta sotto forma di una semplicissima domanda: “Leave or Remain?”. E, come ormai sappiamo, vinse il Leave (lasciare l’UE) del 51,9%.
Ebbene, noi di CAM abbiamo intervistato (in videochiamata) alcuni expat italiani per sapere se, e come questa scelta impatterà nelle loro vite.
In generale non ci sono profonde preoccupazioni sulle conseguenze della Brexit: difatti, si sentono tutti tutelati dal settled o pre-settled status, documenti che potevano essere richiesti entro il 31 Dicembre da chi era già residente in UK. Questi status garantiscono il diritto di permanere in Inghilterra, di lavorare, studiare e accedere a fondi pubblici.
Davide, 32 anni lavora nel mondo dello spettacolo e, dovendo fare casting e provini, per anni ha viaggiato tra Italia e Inghilterra. La Brexit l’ha spinto (ed un po’ anche obbligato) a trasferirsi permanentemente a Londra, e ci dice che questa scelta potrebbe creare disagi agli inglesi che come lui lavorano nel mondo dello spettacolo. Spesso infatti, le agenzie prediligono candidati provvisti di un passaporto europeo, in quanto a livello organizzativo richiede meno costi di quello inglese.
Francesco, 29 anni si é trasferito due anni fa a Londra per approcciare una nuova realtà, e si dice non troppo d’accordo con la scelta del Leave, dato il suo ideale europeista. Crede peró che gli impatti sulla vita di noi expat si riduranno ad un aumento dei costi per il sempre tanto atteso “pacco da giú”.
In generale, tutti affermano che la Brexit porterà vantaggi per chi già si trova residente in UK.
Simone, 31 anni si é trasferito a Londra nel 2018 con l’obiettivo di creare un business su Amazon: “Con il nuovo sistema a punti per l’immigrazione il Regno Unito diventerà un paese piú sicuro e controllato. Chi vuole venire qua dovrà avere cognizione di causa.”
Infatti é opinione comune che il minor afflusso di migranti, conseguente alle restrizioni di questo nuovo sistema, porterà piú opportunità lavorative a chi già si trova in Inghilterra, e non sarà piú possibile trasferirsi tentando la fortuna.
Alessia Parachini