riceviamo e pubblichiamo |
Definire o esprimere la portata dell’insegnamento umano e storico dei testi di Primo Levi è impresa assai ardua: il talento, la sensibilità, la lucidità che ne hanno caratterizzato la lettura degli episodi storici in chiave personale e collettiva non hanno eguali. Primo Levi teoricamente può essere inserito tra i grandi autori del Neorealismo, ma in realtà la sua voce, che sembra raccontare un fatto circoscritto, assume una cadenza universale atemporale, esprimendo tutto il Male del mondo, dall’inizio alla fine dei tempi. La bestiale realtà dei lager, che alcuni tendono a negare, viene potentemente rievocata nella sua atroce nudità, senza ricorrere a effetti patetici perché l’orrore dell’abisso umano emerga autonomamente.
Levi era perseguitato non solo dai terribili ricordi connessi alla propria esperienza di vita, ma anche dalla consapevolezza che il genere umano tende a dimenticare, banalizzare, sminuire, ignorare gli aspetti più crudi della verità. In definitiva non solo gli uomini sono inclini alla prevaricazione, ma non riescono a imparare dai propri errori. “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?” (Primo Levi).
Eppure bisogna invece insistere indefessamente nel veicolare messaggi di speranza, tolleranza e verità alle nuove generazioni. Il semplice fatto che, almeno pubblicamente, molti comportamenti deviati (xenofobia, sessismo, razzismo, omofobia) siano censurati o rigettati conforta; si deve mirare a un obiettivo ancora più ambizioso: convincere profondamente i giovani dell’importanza del rispetto reciproco.
Parlare della figura di Primo Levi significa ricordare anche oggi l’eccidio del monastero della Benedicta, avvenuto tra il 6 – 11 aprile del 1944, durante il quale persero la vita 147 persone, 75 fucilate sommariamente dopo essere state prese prigioniere dai nazifascisti.
Il CNDDU invita i docenti e gli studenti della scuola secondaria di secondo grado a sviluppare percorsi tematici, anche in funzione del colloquio dell’esame di Stato, incentrati sulla lettura e analisi delle opere di Primo Levi. Inoltre, tali tematiche potrebbero essere attualizzate attraverso il confronto con la realtà odierna, creando una lavagna digitale su cui accostare un evento del passato con un episodio del nostro presente.
“Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis” (La storia è testimonianza del passato, luce di verità, vita della memoria, maestra di vita, annunciatrice dei tempi antichi). (Cicerone)
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU