La storia dei tredici Comuni che hanno dato vita alla Fondazione Bellaria Onlus di Appiano Gentile (Como) sarà presentata domenica 4 luglio 2021 nella sede della Fondazione. Dopo il saluto della presidente Paola Bottacin la presentazione sarà affidata alla giornalista comense Monica Molteni. Ciò che ha guidato il lavoro di ricerca di Giuseppe Leoni è condensato nel seguente aforisma: Così come la conservazione di un bene artistico è parte di un ideale, la memoria è un bene virtuale che va tramandato, semplicemente perché, nei diversi contesti esistenziali, ‘più c’è storia, più c’è qualità’.
“La vita di un paese è condensata nella sua storia – scrive l’autore nella premessa – ed è quella che stata cercata per due anni, a cominciare dal materiale emerso. Le chiese in particolare, facenti parte dell’antica pieve di Appiano sin dal XIII secolo, un’appartenenza continuata durante il Medioevo con le Signorie feudali (abbaziali e laiche) che hanno lasciato tracce nelle ‘Case da Nobile’ diffuse nel territorio, le cui vicende sono state tramandate dalla documentazione esistente”.
I paesi sono come le persone, hanno una precisa carta di identità, un carattere forgiato dalle vicende storiche e dal pensiero e dall’azione degli amministratori che si sono succeduti nel tempo. Ogni paese è diverso dall’altro, anche se il substrato è lo stesso. Per conoscerli a fondo è necessaria una lunga frequentazione. E’ per questo che, come ogni paese ha il Parroco, il Sindaco, il Farmacista, non manca mai lo Storico locale perché è l’unico capace di ‘ammazzare il tempo’.
“Se vuoi conoscere il mondo, studia il tuo territorio”. La ricerca storica ha fatto affiorare tanta solidarietà e generosità, sentimenti stratificati, valori profondi che hanno accompagnato la vita delle popolazioni che si sono succedute nei secoli. Ma alla luce è venuto anche il grande lavoro dei contadini, che hanno impiegato mille anni a liberarsi, prima dagli abati, poi dei nobili, grazie all’unica rivoluzione che ha cambiato il verso della storia: quella industriale.
GIUSEPPE LEONI (1947), autore, laureato in sociologia con una tesi di storia moderna, è arrivato nel Comasco attraverso la Comum-Novaria – che attraversava il Ticino a Turbigo, suo paese natale – e dopo aver conosciuto alcuni illustri personaggi comensi attraverso le ricerche pubblicate sulla rivista di storia locale ‘Contrade Nostre’. L’ingegnere Luigi Tatti (1808-1881), progettò il cimitero monumentale di Como e acquistò, nel 1850, la ‘possessione Turbigo e Uniti’, passandola al figlio Paolo, che fu per cinquant’anni sindaco di Turbigo (1866-1913). L’ingegnere Luigi Tatti era coscritto e amico dell’ingegnere Carlo Scalini, fondatore della ‘Bellaria’. Poi, i Signori di Como, i Rusconi (Rusca) di cui Carlo Giuseppe, podestà e Sindaco di Castano Primo (nato a Lasnigo nel 1873 morto a Castano Primo il 16 novembre 1943) fu il primo della stirpe a sposare l’industria nell’Altomilanese.