Riceviamo e Pubblichiamo
Nel corso della prima mattinata del 22 Dicembre i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso (MI) hanno dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare di collocamento in comunità emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minori di Milano su richiesta della Procura della Repubblica omonima, nei confronti di tre minori perché fortemente indiziati di atti persecutori e lesioni aggravate, in concorso, nei confronti di un loro coetaneo.
I fatti che hanno dato luogo al provvedimento risalgono al mese di Maggio scorso allorquando la vittima, accompagnata dal padre, presentava una denuncia presso la stazione Carabinieri di Corbetta (MI) per le lesioni patite nel corso di un incontro avvenuto nel mese di Aprile con gli indagati sotto casa della propria fidanzata, sfociato poi in una violenta aggressione fisica che veniva ripresa con il cellulare dalla ragazza.
Si accertava che la causa alla base delle condotte era riconducibile a sentimenti di gelosia nutriti dagli indagati verso la vittima in ragione della relazione sentimentale da lui allacciata con la propria fidanzata, che l’aveva indotta ad allontanarsi dalla comitiva degli indagati in precedenza frequentata.Milanoi
I comportamenti aggressivi degli indagati sono stati preceduti da ulteriori soprusi in danno del ragazzo, consistenti in minacce verbali pubblicate sul profilo social della vittima, dispetti e condotte prevaricatrici, attuate sia in ambito scolastico sia nei momenti liberi, che hanno indotto la vittima a non uscire più da solo, a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita, fino al suo trasferimento in un’altra scuola per scongiurare il ripetersi di ulteriori episodi di violenza o vessazioni in suo danno.
L’autorità giudiziaria ha, inoltre, disposto l’irrogazione di “prescrizioni” del divieto di uscire di casa in orario serale e notturno e dell’obbligo di frequentazione di colloqui con i servizi sociali nei confronti di ulteriori 3 ragazzi, 17enni, indagati per gli stessi reati ma con minori profili di responsabilità, in ragione del loro ruolo marginale nella vicenda complessiva.
I tre ragazzi destinatari del provvedimento cautelare, uno dei quali nel frattempo divenuto maggiorenne, sono stati collocati presso le comunità a disposizione dell’autorità giudiziaria.