Condanno l’azione militare in Ucraina da parte di Putin e della Russia esprimendo totale solidarietà alle popolazioni coinvolte e aderendo all’appello della Rete per la Pace e Disarmo che ha organizzato per domani a Roma una grande manifestazione di pace.
Ritengo sia fondamentale mettere in campo ogni sforzo per assistere la popolazione ucraina, inviare beni necessari, materiale sanitario e aprire corridoi umanitari.
Bisogna evitare di inviare armi e lavorare invece sul piano diplomatico poiché la risposta armata porterà solo ad ulteriori vittime innocenti tra la popolazione ucraina. Basti pensare che proprio l’Italia ha venduto alla Russia negli ultimi anni armamenti per milioni di euro e lo ha fatto quando al governo sedevano gran parte di coloro che oggi piangono per il popolo ucraino. Sono lacrime ipocrite che rivelano la vera natura di una politica internazionale nella quale è il profitto ad avere la priorità rispetto all’interesse generale delle popolazioni. Chi oggi soffia sul fuoco della guerra lo fa solo perché ha da guadagnarci o perché è senza cervello. Vadano loro e i loro figli a fare la guerra e lascino stare i popoli che lavorano e fanno già fatica a vivere.
Nel condannare questa guerra dobbiamo avere la lucidità di ragionare anche sulle nostre responsabilità e su quelle di quanti in questi anni hanno finto di non vedere i migliaia di morti della guerra in Donbass (dal 2014) e le manifestazioni di assoluta contrarietà che arrivavano da Mosca rispetto l’allargamento della NATO fino al cuore dei loro confini.
Chiudo con una brevissima riflessione sulla russofobia ancestrale che alcuni media e politici stanno alimentando in maniera scellerata e irrazionale. Ritengo siano deprecabili le posizioni di chi vuole uno scontro di civiltà tra noi ed i russi, inaccettabili le posizioni contro il direttore d’orchestra Gergiev, contro Dostoevskij in università e contro la partecipazione dei russi ad eventi sportivi e culturali in generale. Queste posizioni sono funzionali solo ed esclusivamente a quei finti democratici che alimentano il ciclo perverso della creazione dell’odio con fini bellicisti.
Resto convinto che la pace si costruisca con il disarmo, la diplomazia, la cultura e l’opposizione alla militarizzazione degli stati.
Proteggiamo le persone e condanniamo chi da una parte e dall’altra soffia sui venti di guerra e guadagna sulla pelle degli innocenti.
MANUEL VULCANO
CUB