Mercoledì 20 aprile Potere al Popolo Milano promuove un’assemblea pubblica per continuare la mobilitazione contro la guerra, contro la fornitura di armi all’Ucraina e contro l’aumento delle spese militari.
evento FB: https://www.facebook.com/events/1361093204407065
INTERVENGONO:
Paola Marchi, delegata USB aeroporto Pisa
Giorgio Cremaschi – Potere al Popolo
Carlo Tombola – the weapon watch osservatorio sulle armi nei porti europei e mediterranei
Jose Nivoi – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali Genova
ANPI-Seveso
La propaganda di guerra è a livelli estremi: televisioni e quotidiani, così come le università, sono quasi totalmente schierati con la folle linea interventista del governo Draghi e chiunque si discosti dalla logica amico/nemico o provi a problematizzare anziché arruolarsi seduta stante, viene attaccato, denigrato, ostracizzato.
Inoltre, vediamo già da ora gli effetti delle sanzioni e del muro contro muro sulla nostra vita quotidiana. Salgono alle stelle, guidati anche dalla speculazione i prezzi di generi alimentari, beni di prima necessità, bollette e carburante. Molte aziende stanno rallentando o addirittura fermando la produzione. Se non si aprono spiragli, questa tendenza non potrà che aumentare con l’inasprirsi del conflitto.
La risposta non può essere nella linea politica del governo Draghi, che aumenta le spese militari al 2% del PIL mentre contemporaneamente riduce di altri 8 miliardi la spesa per la sanita’ pubblica e fa marcia indietro sulla decantata transizione ecologica, orientandosi verso soluzioni obsolete, pericolose ed inquinanti, come la riapertura delle centrali nucleari e a carbone o l’ipotesi di trivellare le coste adriatiche.
E la crisi sociale, ambientale ed economica come sempre la pagheranno le fasce più deboli della popolazione.
Fasce popolari che, tuttavia, fiutano l’imbroglio della retorica e dimostrano di saper intuire dove siano i propri interessi. Lo dimostrano i sondaggi che di settimana in settimana evidenziano sempre di più come gli italiani siano nettamente contrari a qualsiasi coinvolgimento nella guerra a partire dall’invio di armi in Ucraina.
In linea con questo sentimento è scesa in campo “la variante operaia”. I lavoratori dell’aeroporto di Pisa che si rifiutano di caricare le armi spacciate per aiuti umanitari, i portuali di Genova che da anni si oppongono al traffico di armi che interessa i nostri porti e che anche in questa crisi hanno fatto con coraggio e determinazione la loro parte.
Di fronte ad un rischio di un’escalation militare dalle potenzialità di conflitto mondiale e nucleare crediamo sia ora di fare ogni sforzo possibile per dare vita ad un movimento pacifista che sappia avere come motore il protagonismo dimostrato dai lavoratori nelle ultime settimane e sappia connettersi con la sofferenza sociale destinata ad allargarsi a fasce sempre più ampie della popolazione.
La guerra dei potenti è sempre nemica della giustizia sociale!