CASTANO – Non tanti, ma interessati, gli appassionati di storia locale presenti nel tardo pomeriggio del 9 luglio 2022 alla presentazione del libro di Filippo Tartaglia (classe 1938) che raccoglie le progettazioni più interessanti del professore di ‘progettazione architettonica’ al Politecnico di Milano. Il noto professionista ha illustrato gli aspetti più innovativi delle sue opere presenti in larga parte a Castano e raccolte nel libro, ma non ha mancato di fare un excursus storico sulle origini della sua città.
Ha esordito sottolineando la pianta rettangolare della città che rimanda al cardo-decumano dell’accampamento romano di duemila anni fa, ricordando i due laghetti un tempo presenti in piazza: il primo davanti all’ex municipio, il secondo davanti alla chiesa. Poi l’attenzione è andata alle torri esistenti (dell’Uva, di Corso Roma), al convento delle Umiliate e alla chiesa di S. Fedele, prima chiesa parrocchiale di Castano, la quale si trovava sull’angolo occidentale della piazza (intersezione tra corso Roma, piazza Mazzini), proprio di fronte all’imboccatura del vicolo della ‘Chiesa vecchia’, denominazione che ne attesta l’antica presenza. Già documentata nel XIII secolo, l’aula rettangolare, senza abside semicircolare, la riporta al tempo della diffusione del cristianesimo, come S. Maria in Binda a Nosate, S. Maria di Ferno, S. Damiano a Turbigo e via dicendo. Ha ricordato la datazione (1370) effettuata con la termoluminescenza di alcune ‘schegge’ del campanile (già una delle torri del castello) dell’attuale chiesa parrocchiale e delle altre torri che risultano datate al XII secolo. Infine un accenno conclusivo è stato rivolto alla necropoli della ‘Guzza’ dove fu rinvenuto un cimitero romano (anfore segate).