TURBIGO – “La natura lungo il corso del fiume Ticino” era il tema dell’incontro di oggi organizzato dall’assessorato alla Cultura. Una ventina di persone hanno partecipato alla passeggiata lungo il corso del nostro fiume per raccontare la biodiversità che ci circonda a due passi dal centro abitato. Un ‘bagno nel bosco’, salutare per chi lo sa apprezzare, durante il quale una guida sagace del Parco ha saputo intrattenere i partecipati su quella che è l’anima del mondo vegetale. E’ stata in grado di far ascoltare ai partecipanti la ‘voce delle piante’ che parlavano tra di loro, utilizzando strumenti straordinari che misuravano, attraverso la differenza di potenziale, il suono delle loro parole. Si è venuti così a sapere che quando un parassita attacca una pianta di rovere o di carpino (piante autoctone del Parco) é la stessa che segnala alle ‘compagne’ l’intruso e viene automaticamente prodotto una sorta di ‘vaccino’. Un po’ come la nostra umanità attaccata dal Covid 19. La conclusione è stata che le piante possono campare senza la presenza dell’uomo, in quanto autonome in tutti i sensi, mentre gli uomini avrebbero delle grosse difficoltà a campare senza le piante. Da qui il rispetto che gli umani dovrebbero avere nei riguardi del mondo vegetale.
Il prossimo incontro è previsto per il 30 ottobre, alle ore 15.00, sul seguente tema: “L’uomo e l’acqua: l’evoluzione del paesaggio da naturale ad industriale” .
Il milanese Carlo Cattaneo (1801-1869) scrisse a metà Ottocento: “Questa terra, per nove decimi, non è opera della natura: è opera delle nostre mani. I Navigli più antichi, i navigli sul cui modello l’Europa architettò i suoi canali, sono nostri. Noi avevamo i navigli seicento nani orsono; trecento anni orsono avevamo le chiuse e l’Inghilterra scavava il suo primo canale nel 1765!”