«L’unità di medicina dello sport si basa su un servizio rivolto alla cittadinanza che prevede il rilascio della certificazione all’idoneità sportiva agonistica in totale esenzione dal pagamento per tutti gli atleti minorenni e per coloro che risultano affetti da disabilità». Così chiarisce la Direzione Generale Welfare della Giunta di Regione Lombardia. Ma fra pochi giorni i minorenni lombardi o si pagheranno di tasca propria il certificato o non potranno più fare attività sportiva agonistica.
«Regione Lombardia ha infatti comunicato di non voler integrare le risorse destinate al rimborso delle visite medico-sportive e la dotazione del fondo sta per esaurirsi -spiega Stefano Massaro, Ceo Cerba HealthCare Italia-. In questo modo si smantella la medicina dello sport, da sempre un vanto della Regione Lombardia. E non possiamo permetterlo. Le nostre stime sulla proiezione della domanda indicano che da qui a fine anno servirebbero poco più di 650mila euro per garantire il diritto allo sport dei nostri ragazzi. Cerba HealthCare Italia, che con le sue strutture diagnostiche è il punto di riferimento di migliaia di atleti lombardi (100mila sul territorio nazionale), è disponibile a lavorare assieme a Regione Lombardia per trovare una soluzione e garantire la salute dei nostri ragazzi».
«Per questo invito il presidente Attilio Fontana e l’assessore Letizia Moratti a convocare un tavolo di lavoro urgente -continua Stefano Massaro– per focalizzare le criticità e individuare immediate soluzioni. Penso che questo tema sia sicuramente più importante di qualunque scaramuccia elettorale. Perché non si può obbligare i ragazzi alla visita prima di fare sport e poi non garantirla e pretenderne il pagamento. Non si può smantellare la medicina dello sport!».
L’anticipato esaurimento dei fondi nel budget della medicina dello sport lombardo non è stato causato da un imprevedibile aumento delle richieste di prestazioni, ma dai mancati stanziamenti per l’attività extra effettuata a causa del Covid dalle strutture sanitarie.
Da più di un anno, infatti, la Direzione Generale Welfare della Giunta di Regione Lombardia ha stabilito che gli sportivi minorenni non necessitano di alcuna prescrizione medica per avere diritto all’esenzione della visita post COVID 19 presso una struttura di medicina dello sport e che gli approfondimenti diagnostici, tra quelli previsti dal Ministero, ritenuti dal medico valutatore dell’idoneità necessari alla certificazione di idoneità, devono essere eseguiti dopo almeno 30 giorni dopo l’avvenuta guarigione.
«Tutte prestazioni necessarie vista l’emergenza sanitaria di questi anni, per le quali però Regione Lombardia non ha previsto alcun incremento di budget -conclude Stefano Massaro-. In una circolare della Direzione Generale Welfare venne scritto che l’andamento dell’attività e eventuali criticità sarebbero state oggetto di specifico monitoraggio che, evidentemente, non è stato puntuale e ha corrotto il budget dell’unità lombarda di medicina dello sport. Il modo di rimediare a questa “svista” non è certamente quello di negare le prestazioni ai nostri ragazzi. Sono certo che il presidente Fontana e l’assessore Moratti concorderanno con me, così come sono certo che sedendoci urgentemente attorno a un tavolo troveremo velocemente una soluzione che non obblighi atleti minorenni e atleti affetti da disabilità a pagarsi i certificati di idoneità o a rinunciare alla pratica sportiva».
Cerba HealthCare Italia – Parte di un gruppo internazionale dedicato alla diagnostica ambulatoriale e alle analisi cliniche presente in 16 nazioni, Cerba HealthCare Italia è specializzata nei settori dei laboratori analisi, medicina dello sport, medicina del lavoro, radiologia, poliambulatori e service lab. Nel nostro Paese conta oltre 2.000 addetti, più di 440 tra centri medici e di prelievo, 23 laboratori. Ogni anno esegue più di 25 milioni di esami e offre i suoi servizi a oltre 6 milioni di pazienti. www.cerbahealthcare.it