Quando si dice che gli anni Ottanta furono ‘formidabili’ qualche ragione c’è. L’idea di realizzare un Palio turbighese tra il Turbigh in Giò e il Turbigh in Su sorse a seguito della pubblicazione della storia della compagine sportiva locale (UST). Nella ‘Storia della Unione Sportiva Turbighese (1921-1983), veniva riportata alla memoria un incontro calcistico tra le due parti del paese avvenuto nel 1938.
Turbigo non aveva tradizioni laiche oltre a quelle religiose, anche perché il tumultuoso sviluppo industriale le aveva in parte cancellate e anche l’attività della Biblioteca come centro di animazione culturale faticava ad aver forza per sussistere. Il coordinatore della Biblioteca (dottor Francesco Carbone), sempre sensibile dal punto di vista dell’animazione socio-culturale, in occasione della presentazione della storia dell’UST, chiese ad un gruppetto di aficionados se ci fossero le condizioni per il recupero di una tale tradizione integrata però da gare culturali sulla storia turbighese.
Subito, in una serie di incontri fu istituito il Comitato Promotore composto da Alessandro Ferrari, assessore alla Cultura; Elio Bernacchi, assessore al tempo Libero; Consulenti storici, Giuseppe Leoni e Angelo Vittorio Mira Bonomi; Coordinatore della Biblioteca, Francesco Carbone; Presidente della Pro-Loco, Luciano Dubini. Tutti i delegati convennero che effettivamente la ‘Festa’ affondava le sue radici nella tradizione turbighese, fin dal tempo in cui il paese era diviso in due Comuni autonomi e distinti: ‘Turbigo Superiore’ e ‘Turbigo Inferiore’.
Il 1° marzo 1984 una bozza del programma fu presentata alle associazioni al fine di chiedere la loro disponibilità. Il 15 marzo 1984 venne definita la ‘dividente’ tra il Turbigh in Giò e in Su che non risultò essere quella storica (Via S. Vincenzo), ma fu spostata in Via Garibaldi in quanto si tenne conto dello sviluppo del paese all’Arbusta. Nella pubblica assemblea del 4 maggio 1984 venne presentato il programma delle gare e successivamente furono eletti i capitani: Luigi Paolino per il Turbigh in Giò e Antonio Bailetti per il Su (FOTO) che scelsero i rispettivi motti, Virtus fidesque per il Giò e Audacter et fideliter contendimus! per in Su.
La cerimonia di apertura fu un evento straordinario con l’apporto costruttivo dei due gran cerimonieri: Salmoiraghi Roseo e Lino Braga. La sfilata in costume apriva la festa con la presentazione simbolica del Palio ai Capitani da parte del Sindaco e la benedizione del palio da parte del Parroco.
Riportiamo l’articolo scritto dal turbighese Marzio De Marchi su la ‘Prealpina’ nel luglio 1984:
“Alla fine delle diciassette gare in programma per l’assegnazione dei ventitré punti a disposizione, la contrada d’in Su ha vinto per 15 a 8. A favore dei vincitori sono state le gare di ballo, barche, caccia al tesoro, ciclismo, corsa piana, cuccagna, fotografia, musica leggera, tiro alla fune. Parità di punteggio è stata invece ottenuta nelle gare di musica classica e pittura. Altri punti venivano conquistati dai contradaioli di Bailetti con tre partite vinte su quattro di calcio. I giallorossi hanno invece dovuto subire brucianti sconfitte nelle gare di bocce, corsa con gli asini, corsa nei sacchi, nuoto e pesca, nonché nell’incontro calcistico tra le ‘Vecchie Glorie’ delle due contrade. L’amara sconfitta ha reso più saldi i legami tra i contradaioli d’In Giò e più forte lo spirito di rivincita per la prossima edizione”.
Infatti, nell’anno successivo (1985), vinse la contrada d’In Giò. Da allora il ‘Palio’ andò in archivio.
DIDA I capitani di Contrada: Luigi Paolino per il Turbigh in Giò e Antonio Bailetti per in Su