Chi scrive ha fatto parte del battaglione Genio Pionieri della ‘Folgore’ nel ’66, per cui quando nella vita ha sentito risuonare quel nome si è sempre messo sull’attenti. Anche recentemente, con il generale Vannacci, al di là delle sue idee, il fatto che abbia comandato la ‘Folgore’ è stata un gran bello biglietto da visita.
La battaglia di El Alamein l’ha raccontata dettagliatamente in un libro (che ha vinto il premio ‘Bancarella’) il colonnello Paolo Caccia Dominioni, conte di Sillavengo (ma con residenza a Nerviano, suo feudo ‘natale’), una testimonianza di eroismo che fece dire a Winston Churchill nel parlamento inglese: “Dobbiamo inchinarci ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore”.
Proprio questi ‘resti’ di ossa calcificate ‘chiamarono’ il colonnello del Genio Paolo Caccia Dominioni che, con amorevole cura, li raccolse e costruì un grandioso complesso monumentale – da lui progettato – dominato da un sacrario che ospita 4814 salme di soldati tra cui quella del principe Costantino Ruspoli che il 27 ottobre 1942 (con 67 parà) cadde nella difesa del suo caposaldo gridando: “Per l’Italia”.
PAOLO CACCIA DOMINIONI nacque nel 1896 da un’antica famiglia lombarda (conte, barone, XIV Signore di Sillavengo), combattente pluridecorato, ingegnere e architetto di chiara fama, ma anche giornalista e scrittore, pittore di spiccata personalità, partigiano. E’ anche l’uomo che in dodici anni si assunse il compito di raccogliere e seppellire degnamente le salme dei Caduti di El Alamein, sparsi nelle sabbie del deserto, in mezzo ai campi minati ancora attivi, aiutati da alcune guide locali e da un certo Renato Chiodini, cognome che lo dice originario delle nostre contrade. Difatti, nel museo di Cuggiono sono conservate alcune ‘gavette’, (ma anche una tromba) probabilmente ritrovate da questo Renato Chiodini. Su alcune di queste gavette sono incise parole emozionanti…
Paolo Caccia Dominioni morì a Roma (ospedale militare del Celio) nell’agosto 1992 nelle braccia della moglie Elena e delle figlie Anna e Bianca ricevendo gli onori anche dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano e da alcuni comandanti della Brigata paracadutisti ‘Folgore’.
DIDA Il sacrario militare di El Alamein progettato dal colonnello Paolo Caccia Dominioni