Dopo Busto Garolfo, Marcallo con Casone e Ponte Vecchio, la banda dei bancomat è arrivata a Corbetta e, sembra che questa volta il colpo sia riuscito. La banda di ladri composta da 5 o 6 persone a bordo di un utilitaria e con l’ausilio di un carro attrezzi usato come ariete, nella notte hanno sfondato la vetrata della Banca Ubik e con l’utilizzo del braccio anche stavolta sono riusciti ad asportare il bancomat. Questa volta sembra che il colpo sia andato a segno, ma il bancomat contiene un sistema speciale che in caso di apertura colora di blu le banconote rendendole inutilizzabili, se ciò non accadesse il bottino del furto si aggira sui 30mila euro. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e hanno avviato le indagini.
Corbetta, riecco i ladri scassinata la Banca UBIK (Banca Popolare Commercio & Industria)
Francesco Maria Bienati
Chi è Francesco Maria Bienati, innanzitutto… uno che fino qui ha vissuto e, a suo modo, vuole continuare a vivere. Come ha fatto finora, seguendo quello che la vita gli offre tentando di carpirne l’attimo. Lo stesso attimo che l'ha portato a intraprendere la strada del giornalismo: nel 1993, seduto su un muretto nei pressi dell’ospedale di Mostar, con la colonna sonora dei colpi di mitragliatrice, accorgendosi che c’era bisogno d’informare per sensibilizzare il mondo che c’era una parte di mondo che soffriva. Cosi, da appassionato fotoamatore diventa Giornalista (mi piace definirmi Fotoreporter). La mia sensibilità mi porta a proseguire l’esperienza bosniaca in altri paesi in guerra: Albania, Israele, Sudan. Altri reportage li realizzo in Togo, Egitto, Tunisia, Benin. In questi anni collaboro alla fondazione di due Onlus, l’Associazione Un Sorriso per il Sudan e Il Coordinamento Pro Missioni di Magenta. Dopodiché mi butto nell'imprenditoria, fondo una ditta di Autotrasporti internazionali che mi permette di girare per la vecchia e nuova Europa. Continuando a documentare in maniera personale le cose e le storie che vedo. Sono cofondatore dell’Associazione Amici di Mons. Macram, Vescovo Sudanese operante nella sua terra. Oggi continuo a seguire l’attimo: ho deciso di tornare a fare il giornalista, nel tentativo di dare voce a chi non ne ha.